
La Corte costituzionale cilena ha dichiarato ammissibili i ricorsi presentati dall’opposizione per revocare i controversi indulti concessi dal presidente del Paese, Gabriel Boric, alla fine dello scorso anno.
I banchi di Chile Vamos e del Partito Democratico cercano con questa manovra di far dichiarare incostituzionale l’indulto di una dozzina di persone arrestate nel contesto delle proteste sociali del 2019, tra cui ci sono persone con precedenti penali.
In risposta a queste accuse di incostituzionalità, il Ministro della Giustizia e dei Diritti Umani, Luis Cordero, ha ribadito in varie occasioni che gli indulti sono stati applicati nel rispetto delle norme amministrative e del quadro giuridico.
«Quello di cui stiamo discutendo sono atti, e gli atti si basano su file che vengono trattati come tradizionalmente vengono trattati gli indulti», ha dichiarato il ministro Cordero, secondo quanto riportato dal canale televisivo cileno T13.
In questo senso, Cordero ha osservato che l’Esecutivo ha intenzione di «difendere nei tribunali» i provvedimenti di grazia concessi da Boric, facendo valere non solo le norme in vigore ma anche la precedente giurisprudenza su questi stessi temi.
È la prima volta nella storia del Cile che la grazia concessa da un presidente viene contestata in tribunale. La controversia ha già causato la morte di Marcela Ríos e Matías Meza, che hanno rassegnato le dimissioni rispettivamente dal ministero della Giustizia e dal capo dello staff presidenziale.
Fonte: (EUROPA PRESS)