
La magistratura mauritana ha iniziato mercoledì il processo all’ex presidente Mohamed Ould Abdelaziz, accusato di presunta corruzione, riciclaggio di denaro e arricchimento illecito durante i dieci anni di mandato.
La polizia mauritana ha arrestato martedì Ould Abdelaziz, che ha trascorso la notte in custodia in una località sconosciuta per garantire la sua presenza all’apertura del processo, secondo quanto riportato da Radio France Internationale.
Gli avvocati difensori di Abdelaziz hanno infatti denunciato il fatto che l’arresto dell’ex presidente è stato effettuato «senza la notifica di alcun ordine emesso da un giudice», ritenendo che «la polizia politica sia determinata a umiliare» l’ex presidente.
Questa posizione è stata difesa anche dalla stessa famiglia di Ould Abdelaziz, come nel caso della figlia, Asma Abdelaziz, che si è interrogata sulle ragioni per cui «su oltre 300 persone coinvolte nel caso», l’ex presidente sia stato «l’unico a essere incarcerato».
L’ex presidente è stato incriminato nel marzo 2021 per corruzione insieme ad altre dieci persone, tra cui due ex primi ministri e diversi ex ministri, nell’ambito di un’indagine su presunti crimini commessi durante la sua presidenza del Paese africano.
Ora, dopo oltre due anni di procedimenti legali e giudiziari, Ould Abdelaziz affronterà finalmente la giustizia in quella che, secondo il presidente degli avvocati dello Stato, Maitre Brahim Ould Ebety, è la prima volta che un presidente viene processato per corruzione.
Secondo Ould Ebety, le prove analizzate dimostrano che Ould Abdelaziz ha approfittato della sua posizione per «impadronirsi di un importante patrimonio immobiliare» e ha prevaricato per «intervenire negli appalti pubblici», mentre suo figlio ha utilizzato una ONG per riciclare denaro.
Secondo i pubblici ministeri, la ricchezza dell’ex presidente è aumentata notevolmente durante i dieci anni di mandato, raggiungendo un valore di 67 milioni di euro nel marzo 2021.
Ould Abdelaziz, diventato presidente della Mauritania dopo aver vinto le elezioni nel 2009 – un anno dopo aver guidato un colpo di Stato e aver presieduto l’Alto Consiglio di Stato durante un periodo di transizione – si è dimesso nel 2019, in seguito alla vittoria di Mohamed Ould Gazhuani, suo ex «vice», che aveva sostenuto alle elezioni.
Fonte: (EUROPA PRESS)