
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), l’agenzia nucleare delle Nazioni Unite, ha confermato gravi danni materiali causati dai bombardamenti in un impianto di ricerca nucleare nella città nordorientale ucraina di Kharkov, anche se non ha trovato prove di fughe radioattive o di scomparsa di materiale nucleare dichiarato.
Lo ha riferito l’AIEA nei risultati della sua missione all’Istituto di Tecnologia di Kharkov (KIPT) tra l’8 e il 10 novembre, la prima nel sito dallo scoppio della guerra in Ucraina. Gli esperti dell’Agenzia hanno anche potuto visitare il vicino deposito di scorie radioattive RADON, che «finora è rimasto intatto».
Sebbene l’integrità radioattiva del laboratorio di Kharkov non sia stata intaccata, il direttore generale dell’AIEA Rafael Mariano Grossi ha dichiarato che «l’entità dei danni a questa struttura di ricerca nucleare è drammatica e scioccante, persino peggiore del previsto».
«La portata e l’intensità degli attacchi sostenuti al KIPT violano i sette pilastri indispensabili della sicurezza nucleare che ho descritto all’inizio del conflitto», ha aggiunto il direttore generale dell’AIEA in una dichiarazione sul suo sito web.
L’AIEA ha confermato il danneggiamento di «quasi tutti gli edifici colpiti del sito, molti dei quali probabilmente irreparabili», dopo almeno 100 episodi di attacchi missilistici e bombardamenti nelle sole prime tre settimane del conflitto, che hanno lasciato il sito senza acqua ed elettricità per più di un mese.
Durante tutto questo periodo, il personale di sicurezza del KIPT, ha sottolineato l’AIEA, «è rimasto in servizio ed è riuscito a mantenere il sistema di protezione fisica del sito, attuando misure di emergenza per contrastare e compensare i danni».
L’agenzia fa notare, tuttavia, che non è stata in grado di accedere al materiale nucleare del reattore di ricerca a sorgente neutronica KIPT – che presenta solo danni strutturali esterni – a causa della mancanza di energia elettrica. «L’AIEA svolgerà ulteriori attività di verifica su questo materiale nucleare una volta ripristinata l’alimentazione dell’impianto», conclude la nota.