
Il capo dell’Agenzia per l’energia atomica (AIEA), Rafael Mariano Grossi, si è dichiarato esasperato per la mancanza di progressi nella creazione di una zona cuscinetto intorno alla centrale nucleare di Zaporiyia, uno dei punti caldi della guerra in Ucraina.
L’impianto è a rischio da mesi a causa della vicinanza dei combattimenti tra Mosca – che mantiene il controllo effettivo della struttura, sebbene vi lavorino anche specialisti ucraini – e Kiev.
I due Paesi si accusano reciprocamente di attacchi che in più di un’occasione hanno scollegato l’impianto, il più grande d’Europa, dalla rete elettrica e minacciato seriamente il funzionamento dei suoi reattori.
«Sono molto frustrato», ha dichiarato venerdì il capo dell’agenzia nucleare delle Nazioni Unite in occasione di un evento a Washington ospitato dal Carnegie Endowment for International Peace, in cui ha espresso sgomento per l’ignoranza dimostrata finora a questo proposito.
«A mio parere, l’istituzione di una zona cuscinetto intorno a una centrale nucleare è la cosa più ovvia che ci sia», ha detto ai suoi ascoltatori. «Per l’amor di Dio», ha ribadito nel suo discorso, riportato dalla CNN, «come si può bombardare una centrale nucleare?