
La Coalizione delle organizzazioni della società civile haitiana, che riunisce una dozzina di associazioni, ha proposto di nominare un governo di transizione con undici membri e un consiglio consultivo di altri 21, oltre a un presidente della Corte di Cassazione, prima dello svolgimento delle elezioni.
In un documento di due pagine, i rappresentanti sociali affermano che i politici dovrebbero rimanere fuori da questo organo di governo «per consentire alla società civile di guidare il Paese verso buone elezioni».
Jaccene Jacques, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Gonaïves, la città dove si sono riuniti, ha dichiarato a Radio France International (RFI) che la loro proposta risponde all'»incapacità dei politici».
«Sono guidati dai loro interessi meschini. Non vedono l’interesse della comunità, che è quello di salvare Haiti. Ecco perché l’iniziativa viene dalla società civile, non dai partiti politici. Nel 1990, quando il Paese si trovava in una situazione difficile, è stato con la Corte di Cassazione che abbiamo trovato la soluzione», ha difeso.
Nel testo si fissa anche una scadenza di due anni entro la quale il governo provvisorio dovrà concentrarsi sull’installazione di un consiglio elettorale provvisorio, sul rafforzamento della polizia nazionale e dell’esercito haitiano per ristabilire la sicurezza nel Paese, per poi organizzare un referendum e le elezioni.
Haiti è in una situazione di crisi. Dopo l’assassinio del presidente Jovenel Moise, avvenuto il 7 luglio 2021, la sempre convulsa situazione politica ed economica di Haiti è stata ulteriormente scossa. Il vuoto di potere è presto degenerato in una crisi di sicurezza, con omicidi e rapimenti quotidiani, soprattutto in ampie zone della capitale.