
La cognata del presidente del Perù Pedro Castillo, Yenifer Paredes, è stata rilasciata martedì dal carcere dopo che la magistratura del Paese ha revocato la detenzione preventiva imposta nei suoi confronti lunedì, consentendole di affrontare in libertà il processo per il quale è accusata di corruzione.
La sorella della first lady peruviana ha lasciato il carcere femminile di Chorrillos, nella provincia di Lima, accompagnata dal suo avvocato José Dionisio e seguita da decine di giornalisti che le hanno rivolto domande sul procedimento penale che sta affrontando, come mostra un video pubblicato dal quotidiano peruviano «La República».
Paredes è stata rilasciata dopo quasi due mesi di detenzione, dopo che la Procura aveva chiesto alla magistratura la custodia cautelare per rischio di fuga.
L’unica restrizione che Paredes dovrà affrontare sarà quella di comparire puntualmente davanti alle autorità della magistratura o della procura quando richiesto, come stabilito dalla seconda corte d’appello penale del Perù e riportato dalla radio RPP.
La sorella della first lady peruviana è oggetto di indagini dopo la diffusione di un video in cui la si vede offrire un progetto igienico-sanitario ai residenti della comunità di Succha, secondo quanto riportato da RPP.
La Procura ha dichiarato in diverse occasioni che Paredes è il principale lobbista di una presunta organizzazione criminale guidata dal presidente stesso, Pedro Castillo.
L’UFFICIO DEL PROCURATORE APPELLA LA SCARCERAZIONE DI PAREDES La Procura peruviana ha annunciato che presenterà un appello contro la sentenza del tribunale che revoca la custodia cautelare della cognata di Pedro Castillo e ne ordina la scarcerazione.
In particolare, il ricorso sarà presentato alla Corte Suprema del Perù, giustificando che l’appello è necessario a causa della «pericolosità» e dell'»ostruzione» della decisione presa dalla magistratura, secondo quanto riportato da «Diario Corre».
«Presenteremo un ricorso in cassazione. La Procura presenterà un ricorso affinché la Corte Suprema possa avere un criterio migliore per quanto riguarda la pericolosità e l’ostruzione che, per noi, è stata evidente nel caso di Yenifer Paredes», ha dichiarato il procuratore Jorge García alla stampa.
«Quello che è stato analizzato ieri è la pericolosità che, a parere della Procura, pur rispettando la decisione indipendente della magistratura, riteniamo sbagliata (…) abbiamo il diritto costituzionale di criticare la sentenza giudiziaria», ha aggiunto.