
Almeno 141 persone sono rimaste uccise dal crollo di un ponte sospeso su un fiume nello stato indiano occidentale del Gujarat, secondo l’ultimo rapporto delle autorità, in cui si legge che 19 persone sono state ricoverate in ospedale in gravi condizioni.
Altre 177 persone sarebbero state tratte in salvo, anche se le squadre di soccorso hanno lavorato tutta la notte nell’area per localizzare i dispersi, secondo il canale televisivo locale NDTV.
Secondo le testimonianze, circa 500 persone, tra cui donne e bambini, stavano attraversando il ponte quando i cavi che lo sostenevano si sono spezzati e sono caduti tutti in acqua. Molti di loro stavano eseguendo i riti Chhath della religione vedica.
Il canale indiano riferisce che nei video trasmessi dell’evento si vede come alcune persone cadano sopra altre e come alcune cerchino di aggrapparsi ai resti del ponte mentre altre nuotano per mettersi in salvo.
Il ponte sospeso di Morbi sul fiume Machchhu era una storica struttura di epoca coloniale britannica che è stata restaurata e riaperta al pubblico solo quattro giorni fa per le celebrazioni del Capodanno gujarati, dopo essere rimasta chiusa per sette mesi.
Il governo statale si è assunto la responsabilità della tragedia: il ministro per l’occupazione, gli alloggi e lo sviluppo di Rusal Brijesh Merja ha dichiarato a NDTV di essere «scioccato da quanto è accaduto».
Merja ha confermato l’arrivo di tre plotoni di forze di soccorso, 50 membri della Marina indiana, due colonne di personale dell’esercito e sette squadre di vigili del fuoco da Rajkot, Jamnagar e Diu.
Dopo il crollo, decine di persone sarebbero state sommerse e le autorità non escludono che alcune di esse possano essere ancora intrappolate sotto le macerie. Tuttavia, i soccorsi sono stati ostacolati dal calare della notte.
Per il momento, il primo ministro indiano Narendra Modi ha annunciato aiuti alle famiglie dei morti e ha ordinato uno speciale dispiegamento di soccorsi per assistere le persone colpite dalla tragedia, in un’area di difficile accesso stradale.
Il National Relief Fund, sotto l’ufficio del primo ministro, ha annunciato un aiuto di 20.000 rupie (circa 244 euro) per le famiglie delle vittime.
L’opposizione ha attribuito la responsabilità dell’incidente al Bharatiya Hanata Party (BJP) al governo, chiedendo una commissione d’inchiesta e sostenendo che il ponte non aveva l’autorizzazione comunale necessaria per essere riaperto.






