
Il Consiglio d’Europa ha scritto al governo italiano chiedendo di ritirare il decreto che limita il lavoro delle ONG, in quanto potrebbe danneggiare il lavoro di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo e, di conseguenza, violare gli «obblighi» sottoscritti dal Paese in ambito internazionale nel campo dei diritti umani.
Il Commissario per i diritti umani del Consiglio, Dunjia Mijatovic, ha avvertito in una lettera al Ministro degli Interni Matteo Piantedosi che le norme introdotte dopo l’insediamento del nuovo governo hanno già limitato i salvataggi e hanno «costretto» le ONG a non intraprendere nuove operazioni a causa della fretta necessaria per raggiungere il porto.
Ha inoltre espresso la sua «preoccupazione» per il fatto che questi porti si trovino nel centro o nel nord Italia, lontano da dove si trovano le imbarcazioni, il che «prolunga la sofferenza» dei migranti e causa «ritardi ingiustificati» nell’assistenza che queste persone meritano e di cui hanno bisogno.
Mijatovic ha suggerito che se l’obiettivo è quello di facilitare la distribuzione dei migranti in diverse parti d’Italia, questa ridistribuzione dovrebbe avvenire attraverso uno «sbarco rapido» e poi sulla terraferma.
D’altra parte, il Commissario del Consiglio d’Europa ha espresso i suoi dubbi sulla «vaghezza» dei requisiti tecnici richiesti dall’Italia nel suo decreto per le imbarcazioni delle ONG, in quanto «potrebbero portare a lunghe e ripetute ispezioni di sicurezza» e impedire a queste stesse imbarcazioni, che forniscono «assistenza preziosa» nel Mediterraneo, di salpare di nuovo.
Mijatovic ha proposto di «ritirare» o almeno di inserire «tutte le modifiche necessarie» nel decreto, ora in attesa di discussione parlamentare, per «garantire che sia pienamente conforme ai diritti umani e agli obblighi di diritto internazionale dell’Italia».
L’ITALIA GIUSTIFICA LA SUA RISPOSTA Il governo italiano ha risposto attraverso il suo ambasciatore presso il Consiglio d’Europa, Michele Giacomelli, che ha difeso il fatto che l’attenzione ai migranti e ai rifugiati continua a essere una «priorità assoluta» per l’esecutivo guidato dall’esponente di estrema destra Giorgia Meloni, responsabile anche della legislazione in materia migratoria.
Per Roma, è necessario porre fine alle attività di soccorso che vengono svolte «sistematicamente» – l’accusa ricorrente delle autorità italiane è di favorire il lavoro delle mafie – e che favoriscono il trasferimento dei migranti «esclusivamente» in Italia.
Per quanto riguarda i permessi di sbarco in porti situati a grande distanza, Giacomelli ha dichiarato che queste traversate sono contemplate solo per le imbarcazioni che possono intraprendere questo tipo di viaggio con garanzie, e tenendo sempre presente che non ci sono «situazioni a rischio».
Fonte: (EUROPA PRESS)






