Il vicepresidente della Commissione europea responsabile delle relazioni con il Regno Unito, Maros Sefcovic, e il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, hanno ribadito lunedì il loro impegno a «lavorare insieme» per sbloccare l’attuazione del protocollo per l’Irlanda del Nord che hanno negoziato nell’ambito degli accordi sulla Brexit ma che il governo di Boris Johnson si è rifiutato di rispettare.
Dopo un primo gesto di avvicinamento la scorsa settimana a Londra, quando i due hanno annunciato un accordo di principio per ottimizzare lo scambio di dati in tempo reale sul traffico merci, Sefcovic e Cleveland si sono incontrati di nuovo, questa volta in videochiamata, e hanno sottolineato la loro volontà di andare avanti.
In una dichiarazione congiunta, i capi negoziatori dell’UE e del Regno Unito hanno concordato che «il lavoro di esplorazione di possibili soluzioni deve continuare in uno spirito costruttivo e collaborativo» e questo «tenendo attentamente conto dei legittimi interessi di ciascuno».
In questo modo, hanno ribadito la consapevolezza della «necessità di trovare insieme soluzioni» per affrontare in modo «globale» le preoccupazioni quotidiane dei cittadini e delle imprese dell’Irlanda del Nord e per preservare l’integrità del mercato unico europeo e del mercato interno britannico.
Si tratta, inoltre, del terzo contatto in un mese dopo il loro primo incontro faccia a faccia a Bruxelles, quando le parti avevano già mostrato segni di intesa e la volontà di «intensificare» i negoziati per risolvere questa controversia ereditata dal governo di Boris Johnson, che ha legiferato per impedire l’applicazione del protocollo.
L’Unione Europea ha poi ritenuto «inaccettabile» che Londra decida unilateralmente di violare l’accordo negoziato e anche convalidato dal Regno Unito nel quadro dei termini della relazione dopo il divorzio dai partner dell’UE.
La mancanza di progressi nella risoluzione della situazione ha portato Bruxelles a portare il Regno Unito davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea nel febbraio dello scorso anno per il mancato rispetto di un accordo che ha lo status di trattato internazionale.
Il consenso raggiunto una settimana fa sullo scambio di dati è stato un «prerequisito fondamentale» per generare la necessaria «fiducia» tra le parti e offrire garanzie che serviranno come «nuova base per le discussioni» tra il Regno Unito e l’Unione Europea, secondo Sefcovic e Cleverly, in un gesto che è stato interpretato come un segno che sono sul punto di raggiungere un accordo definitivo per risolvere la controversia.
Fonte: (EUROPA PRESS)