Il primo ministro scozzese, Nicola Sturgeon, ha messo in guardia il governo centrale del Regno Unito dal rischio di utilizzare la legge che facilita l’autodeterminazione di genere come «arma politica», avvertendo che un eventuale veto da parte di Londra sarebbe una «atrocità».
Il Parlamento scozzese ha dato il via libera alla legge a dicembre, con un ampio margine ma non senza polemiche, sia all’interno che all’esterno della sfera strettamente politica.
La riforma riduce a 16 anni l’età in cui una persona può chiedere all’amministrazione il cambiamento di sesso, elimina l’obbligo di presentare una relazione medica e riduce a tre mesi il periodo di tempo in cui il richiedente deve aver vissuto secondo il sesso che richiede – sei mesi se è minorenne.
Londra ha il potere di porre il veto al disegno di legge, in una mossa senza precedenti che, se realizzata, avverrebbe questa settimana. «Finora non è stata presa alcuna decisione», ha dichiarato il portavoce di Downing Street, che ha affidato la palla al ministro responsabile degli affari scozzesi, secondo quanto riportato dalla BBC.
La Sturgeon, tuttavia, ha già precisato che ogni ipotetico veto sarebbe solo una «decisione politica». A suo avviso, si tratterebbe di «usare le persone trans, che sono già uno dei gruppi più vulnerabili e stigmatizzati della società, come arma politica».
Il ministro scozzese ha ricordato che la legge è stata approvata da una «maggioranza schiacciante», compresi i laburisti. Il leader laburista Keir Starmer ha tuttavia contestato l’abbassamento dell’età minima per richiedere il cambio di sesso nel registro.
Fonte: (EUROPA PRESS)