![Archivio - Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, è stato nominato direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA). Archivio](https://www.news360.es/wp-content/uploads/2023/03/fotonoticia_20230316104333_1920-15.jpg)
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha denunciato la scomparsa di 2,5 tonnellate di uranio da un impianto in Libia dopo la visita dei suoi ispettori all’inizio della settimana, senza ulteriori chiarimenti su quanto accaduto finora.
Un portavoce dell’agenzia ha dichiarato alla BBC che dieci contenitori di minerale di uranio concentrato sono scomparsi dall’impianto, sollevando preoccupazioni sui rischi di radiazioni e sulla sicurezza nucleare.
Il portavoce dell’agenzia ha dichiarato che il luogo in cui è stato stoccato l’uranio è al di fuori del controllo del governo di unità della capitale, Tripoli, e ha sottolineato che agirà per «chiarire le circostanze relative alla rimozione del materiale nucleare e alla sua attuale ubicazione».
Il concentrato di minerale di uranio è leggermente radioattivo, ma non è possibile innescare una reazione nucleare a catena da questo materiale a meno che non venga trattato in strutture complesse e attraverso una serie di passaggi per essere utilizzato nello sviluppo dell’energia nucleare o addirittura nella fabbricazione di armi nucleari.
La Libia ha abbandonato il suo programma di sviluppo di armi nucleari nel 2003, dopo aver importato più di 2.000 tonnellate di concentrato di uranio dal Niger tra gli anni ’70 e ’80 durante il regime di Muammar Gheddafi. Il Paese è sprofondato nell’instabilità dopo la cattura e l’esecuzione di Gheddafi nell’ottobre 2011, nell’ambito di una rivolta armata sulla scia della «primavera araba».
La crisi politica in Libia si è aggravata dopo il rinvio delle elezioni previste per il dicembre 2021 e la decisione della Camera dei rappresentanti di nominare Fazi Bashaga come primo ministro, ponendo fine al mandato del primo ministro unitario, Abdul Hamid Dbeibé, che ha portato a una nuova bicefalia amministrativa nel Paese africano.
Il governo di unità ha respinto la decisione della Camera dei Rappresentanti e ha sostenuto che Dbeibé rimarrà in carica per attuare la sua nuova «road map» per le elezioni. Dbeibé è stato eletto primo ministro dal Forum per il dialogo politico libico (LPDF) nel febbraio 2021, sostituendo il precedente primo ministro di unità, Fayez Serraj.
Fonte: (EUROPA PRESS)