Secondo le autorità turche e siriane, il bilancio delle vittime dei terremoti di lunedì vicino al confine tra i due Paesi è di 8.764 persone, mentre il numero dei feriti è salito a più di 41.665, in un bilancio di vittime ancora irrisolto.
Il vicepresidente della Turchia Fuat Otkay ha dichiarato all’inizio di mercoledì che 6.234 persone sono morte in Turchia, mentre 37.011 sono rimaste ferite.
Il governo di Recep Tayyip Erdogan ha istituito un Centro di gestione delle crisi presso il Ministero della Difesa per «affrontare questa grande catastrofe», al fine di trasportare il personale di soccorso e le attrezzature tramite un ponte aereo.
Il Ministro della Difesa Hulusi Akar ha precisato che 2.600 soccorritori sono stati trasferiti da varie parti del Paese nei luoghi colpiti, insieme a 78 veicoli, altri materiali e 75 aerei, ha riferito l’agenzia di stampa Anatolia.
Nel frattempo, il terremoto ha provocato 1.250 morti e 2.054 feriti nelle aree della Siria controllate dalle autorità, secondo i dati del Ministero della Salute siriano pubblicati sul suo profilo sul social network Facebook. Questi dati corrispondono alle province di Aleppo, Hama, Latakia, Tartus e alle aree di Idlib in mano alle forze governative.
«Siamo in una corsa contro il tempo e stiamo lavorando con il massimo delle energie disponibili e con la collaborazione di tutte le parti», si legge in un comunicato del ministero della Sanità siriano, che precisa che l’esecutivo del Paese ha rivisto le misure di emergenza che regolano la situazione.
Alle cifre del governo siriano vanno aggiunti più di 1.280 morti e 2.600 feriti nelle zone controllate dai ribelli nelle province di Idlib e Aleppo (nord-ovest), secondo la Difesa civile siriana, nota come «caschi bianchi», attraverso il suo account Twitter, dove ha insistito sul fatto che «il bilancio è destinato ad aumentare in modo significativo, dato che centinaia di famiglie rimangono intrappolate sotto le macerie più di 50 ore dopo il terremoto».
I «caschi bianchi» hanno anche affermato che più di 360 edifici sono stati completamente distrutti, mentre più di mille sono «gravemente distrutti».
Fonte: (EUROPA PRESS)