Il segretario brasiliano alla Salute indigena, Ricardo Weibe Tapeba, ha annunciato le misure adottate dal governo brasiliano per contenere la crisi umanitaria della comunità Yanomami, indicando che il miglioramento della popolazione indigena «dipende dalla partenza dei minatori» dalla regione.
«Crediamo che sarà possibile garantire l’universalizzazione della salute indigena per il popolo Yanomami solo con il ritiro dei minatori d’oro dalle comunità e dai nostri professionisti», ha spiegato Tapeba, secondo il quotidiano ‘Folha de Sao Paulo’.
«Da quasi un mese stiamo portando avanti le nostre azioni urgenti e di emergenza coordinate dal governo federale per salvare vite umane, combattendo quello che chiamiamo il progetto di genocidio in corso del popolo Yanomami», ha sottolineato.
Le autorità sanitarie delle terre indigene Yanomami e Boa Vista, nella provincia brasiliana di Roraima, hanno allestito un ospedale da campo e l’idea è di crearne altri due per alleviare l’elevata richiesta di pazienti che devono essere trasportati in aereo dalla zona indigena alla capitale.
Inoltre, Tapeba ha indicato che i coordinatori dei 34 distretti indigeni, nominati dall’ex presidente Jair Bolsonaro, saranno sostituiti, a causa della cattiva gestione e della mancanza di assistenza negli ultimi anni, secondo quanto riportato da «O Globo».
Ha inoltre dichiarato di essere «sicuro che molte persone saranno arrestate» per responsabilità nella crisi umanitaria, anche se non ha fornito ulteriori dettagli, affermando che è in corso un’indagine.
«Quello che abbiamo sperimentato in (…) Yanomami negli ultimi anni è stato un vero e proprio apparato politico, vere e proprie oligarchie politiche che hanno il potere qui», ha denunciato, indicando che il Ministero della Salute ha prove di un alto tasso di irregolarità in una serie di contratti.
Il ministro della Giustizia brasiliano Flávio Dino ha annunciato a fine gennaio che la Polizia federale indagherà sulle possibili omissioni dei funzionari pubblici – a tutti i livelli – nel contenere la crisi umanitaria che colpisce la comunità indigena Yanomami, pochi giorni dopo aver visitato l’area con il presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che ha descritto la situazione come «genocidio».
Le dichiarazioni del Ministro della Giustizia sono in linea con quelle espresse giorni prima dal Presidente Lula da Silva dopo la sua visita a Roraima, dove ha preso atto della situazione di questa comunità indigena. «Più che una crisi umanitaria, quello che ho visto è stato (…) un crimine premeditato contro gli Yanomami, commesso da un governo insensibile alle sofferenze del popolo brasiliano», ha dichiarato.
Il Ministero dei Popoli Indigeni ha riferito questa settimana che un centinaio di bambini di età compresa tra uno e quattro anni della comunità Yanomami sono morti per malnutrizione, polmonite e diarrea a causa dell’avanzamento dell’attività mineraria illegale, responsabile della contaminazione dei fiumi e dei campi su cui vive la comunità. È stato segnalato anche un grave aumento dei casi di malaria nell’ultimo anno.
Fonte: (EUROPA PRESS)