Un totale di 21 Paesi europei ha già mobilitato più di mille soccorritori per cercare i sopravvissuti ai terremoti che lunedì hanno colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale, causando più di 5.000 morti in entrambi i Paesi.
Appena un giorno dopo il forte terremoto in Turchia, l’UE ha offerto ad Ankara 25 squadre di soccorso e mediche attraverso il Meccanismo di Protezione Civile, di cui 11 sono già sul posto, secondo le ultime informazioni confermate dalla Commissione Europea, che coordina gli aiuti europei. Queste squadre sono state messe a disposizione da 21 Paesi europei, di cui 19 Stati membri.
In totale sono presenti sul campo 1.185 soccorritori e 79 soccorritori specializzati provenienti da Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Italia, Ungheria, Austria, Germania, Estonia, Spagna, Malta, Slovacchia, Portogallo, Montenegro e Albania.
In Siria, l’UE è in contatto con i suoi partner umanitari sul campo e sta finanziando le organizzazioni umanitarie che effettuano operazioni di ricerca e salvataggio, oltre a fornire acqua e servizi igienici, vestiti caldi e articoli per l’igiene, poiché Damasco non ha formalizzato la richiesta di assistenza congiunta da parte dell’UE-27.
Secondo l’ultimo bilancio delle vittime fornito dalle autorità turche e siriane, più di 5.000 persone sono morte a causa della successione di terremoti che ha colpito la Turchia meridionale lunedì scorso.
Le operazioni di ricerca e soccorso proseguono, a causa delle dimensioni del disastro, dopo il terremoto che ha completamente distrutto migliaia di edifici, e si prevede che il bilancio delle vittime aumenti considerevolmente.
Fonte: (EUROPA PRESS)