Gli organismi sportivi dei Paesi nordici – Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia e Islanda – hanno chiesto al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) di non permettere agli atleti russi e bielorussi di partecipare ai Giochi di Parigi 2024, aggiungendosi alle pressioni già esercitate dall’Ucraina e da altri partner.
In una dichiarazione congiunta rilasciata martedì, i vari comitati olimpici e paralimpici di questi Paesi sostengono che è «troppo presto» per ospitare nuovamente russi e bielorussi, poiché «nulla è cambiato rispetto alla brutale guerra della Russia in Ucraina».
Per il presidente del comitato danese Hans Natorp, la situazione in Ucraina è «altrettanto terribile» di quando è iniziata l’invasione e insiste sul fatto che i Paesi nordici non vogliono atleti russi e bielorussi ai Giochi. Ha messo in guardia da conseguenze «significative e negative» per il CIO se dovesse dare il via libera.
Tuttavia, ha escluso che la Danimarca finisca per boicottare le Olimpiadi perché non usa gli atleti «come strumento politico», come invece hanno fatto altri Paesi come la Polonia e gli Stati baltici.
Gli atleti danesi «devono gareggiare a Parigi» perché «un boicottaggio sportivo colpirebbe i padroni di casa francesi», ha dichiarato Natorp.
Nel frattempo, l’Ucraina ha nuovamente criticato la posizione del CIO. In questa occasione è stato il Primo Ministro, Denis Shmigal, a considerare «oltraggioso» l’atteggiamento del massimo organismo sportivo mondiale e a quantificare in oltre 200 il numero di atleti e allenatori ucraini uccisi a causa dell’invasione russa.
«Questo è un argomento più che sufficiente perché gli atleti di Russia e Bielorussia non siano ammessi a nessuna competizione sportiva, tanto meno ai Giochi Olimpici», ha dichiarato Shmigal.
Il governo ucraino, guidato dal presidente Volodimir Zelensky, ha chiesto apertamente non solo che la Russia e la Bielorussia siano bandite come Stati dai Giochi di Parigi, ma anche che i loro cittadini non possano partecipare sotto alcuna bandiera o bandiera alternativa a quella dei rispettivi Paesi.
Fonte: (EUROPA PRESS)