
Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, lunedì ha definito gli attentati golpisti dell’8 gennaio come una «rivolta dei ricchi» che non sopportavano di perdere le elezioni e ha criticato il fatto che in questi anni, con la fine dei governi del Partito dei Lavoratori (PT), a governare sia stata una «piccola minoranza».
«Quello che è successo nel Palazzo del Planalto, nell’Alvorada e nella Corte Suprema è stata una rivolta dei ricchi che hanno perso le elezioni. Non possiamo prenderla come uno scherzo, perché un giorno la gente potrebbe stancarsi di essere povera e far cambiare le cose in questo Paese», ha detto durante l’inaugurazione di Aloizio Mercadante come nuovo presidente della banca federale di sviluppo, la BNDES.
«Ha vinto le elezioni proprio per i cambiamenti che non sono stati fatti. Questo Paese non può continuare a governare per una piccola minoranza», ha dichiarato Lula durante la cerimonia tenutasi presso la sede della BNDES a Rio de Janeiro.
Lula ha usato il suo discorso per lamentare la «gravissima» campagna diffamatoria a cui è stata sottoposta la BNDES durante l’ultimo periodo elettorale, in relazione all’esistenza di una «scatola nera» contenente informazioni sul denaro che la banca ha dato ai Paesi amici dei governi del PT.
«Le narrazioni, anche se sono bugie, valgono più delle verità che si raccontano spesso. Negli ultimi quattro anni abbiamo vissuto un processo di bugie pazzesche», ha dichiarato Lula, che ha sottolineato che i fondi non sono stati dati ai governi ma alle imprese brasiliane per la costruzione di infrastrutture e servizi.
In relazione ai debiti contratti da altri Stati con la BNDES, Lula si è detto convinto che pagheranno «perché sono tutti Paesi amici del Brasile» e ha ricordato che se hanno smesso di riscuotere prestiti da Paesi come Cuba o Venezuela, è stato in seguito alla rottura delle relazioni diplomatiche imposta da Jair Bolsonaro.
Infine, tra le critiche alla Banca Centrale, Lula ha sottolineato che «la BNDES deve dare priorità al finanziamento delle micro e piccole imprese, affinché il Brasile possa «fare un salto di qualità» nella produzione e nella crescita economica del Paese.
Fonte: (EUROPA PRESS)






