
L’ultimo bilancio ufficiale dell’ondata di incendi che sta devastando il Cile centro-meridionale mantiene 23 morti e riduce il numero di focolai fuori controllo da 87 a 51 in tutto il Paese, ha annunciato domenica il Servizio nazionale per la prevenzione e la risposta ai disastri (Senapred) del Paese latinoamericano.
Le fiamme hanno già lasciato 1.801 persone colpite, 977 feriti e 1.475 nei rifugi predisposti per dare riparo alla popolazione delle località colpite. Un totale di 150 focolai sono già sotto controllo, mentre paesi come la Spagna e la Colombia hanno già risposto all’appello per gli aiuti internazionali richiesto sabato dal governo cileno.
Per il momento, rimangono in allarme rosso le regioni di Ñuble, Biobío e La Araucanía; i comuni di Cauquenes, Curepto, Pencahue, Sagrada Familia, Longaví e Chanco, nella regione di Maule, e il comune di San Pablo, nella regione di Los Lagos, secondo il rapporto, riportato da «El Mercurio».
Secondo le stime, le fiamme hanno distrutto circa 800 case nelle regioni di Maule (3), Ñuble (207), Biobío (311) e La Araucanía (279).
Fonte: (EUROPA PRESS)






