
L’Unione Europea ha evitato di fissare scadenze per l’apertura dei negoziati di adesione con l’Ucraina dopo il vertice di venerdì a Kiev, nonostante il Presidente Volodymyr Zelenski abbia insistito per accelerare il processo di adesione per compiere questo passo «il prima possibile».
Ciò si è riflesso nella conferenza stampa successiva all’incontro, in cui Zelenski, di fronte al Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e al Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è posto l’obiettivo di aprire i negoziati entro quest’anno. «Abbiamo già avviato i preparativi e siamo in attesa delle rispettive decisioni della Commissione e del Consiglio. L’obiettivo è avviare i negoziati quest’anno, non è un traguardo, ma l’obiettivo più importante», ha sottolineato il leader ucraino.
In contrasto con lo slancio di Zelenski, i leader dell’UE hanno sottolineato che il processo di adesione all’UE si basa sui meriti dei candidati stessi, quindi non esiste un calendario fisso. «Non ci sono scadenze prefissate, ma obiettivi da raggiungere. Riforme per migliorare la situazione del Paese candidato, per poi aprire i negoziati di adesione e ottenere l’adesione all’UE», ha dichiarato Von der Leyen alla conferenza stampa.
Da parte sua, Michel ha elogiato la «volontà politica» dell’Ucraina di compiere progressi nelle riforme europee, ma ha insistito sul fatto che è necessario attendere il rapporto di valutazione della Commissione europea dopo l’estate. Secondo lui, «entro la fine dell’anno» il Consiglio europeo sarà in grado di discutere le prossime tappe dell’adesione dell’Ucraina. «Dovremo studiare il rapporto e prendere decisioni unanimi», ha dichiarato.
Questo stesso equilibrio si riflette nella dichiarazione congiunta concordata da Bruxelles e Kiev, che sottolinea l’impegno dell’Europa per l’ulteriore integrazione dell’Ucraina, ma chiarisce che il blocco deciderà i passi successivi «quando tutte le condizioni specificate nel parere della Commissione saranno pienamente soddisfatte».
Per quanto riguarda le rivendicazioni dell’Ucraina, il documento rileva che l’Ucraina «ha sottolineato la sua determinazione a soddisfare i requisiti necessari per avviare i negoziati di adesione il prima possibile».
In ogni caso, il 24° vertice UE-Ucraina ha un’importanza storica, in quanto si tiene per la prima volta in un Paese in guerra e serve a inviare un messaggio politico alla Russia al culmine dei combattimenti nella regione del Donbas. Alla vigilia del vertice, si è svolto un incontro tra circa 15 commissari dell’UE e il governo ucraino, un’altra dimostrazione di sostegno all’Ucraina.
L’incontro è servito a rafforzare la partecipazione dell’Ucraina ai programmi europei, cercando di facilitare la sua integrazione nel mercato unico, in attesa del lungo cammino verso l’adesione all’UE. La tabella di marcia si concentra sulle misure commerciali ed economiche, sulle dogane, sul riconoscimento dei prodotti industriali e sulle telecomunicazioni che, insieme alla partecipazione dell’Ucraina ai programmi fiscali, digitali e di ricerca, mira a integrare ulteriormente l’Ucraina nell’economia europea e a facilitarne l’allineamento con l’acquis comunitario.
NUOVE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA In questo contesto, i leader europei hanno promesso di rafforzare la pressione contro la Russia e, dopo l’annuncio di giovedì della Von der Leyen che il nuovo ciclo di sanzioni sarà pronto per l’anniversario della guerra, il 24 febbraio, il presidente del Consiglio europeo ha difeso che l’UE farà «di più» per silurare la «macchina da guerra russa».
Su questo fronte, Zelenski ha sottolineato le aspettative che il nuovo ciclo di restrizioni colpisca la capacità dell’industria militare russa di produrre missili, oltre a punire il settore nucleare, menzionando Rosatom, la società statale russa per l’energia nucleare.
In una conversazione con i giornalisti a Bruxelles prima del viaggio in Ucraina, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha fatto riferimento a questo nuovo ciclo di sanzioni, assicurando che l’UE sta studiando restrizioni per tagliare tutti i collegamenti tecnologici tra la Russia e l’Occidente, in modo da ridurre la sua capacità di sfruttare le risorse naturali e di produrre armi.
Fonte: (EUROPA PRESS)






