
Le Forze Democratiche Siriane (SDF), una coalizione di milizie guidate dalle Unità di Protezione del Popolo (YPG) curde, hanno stimato in circa 130 il numero di sospetti membri del gruppo jihadista dello Stato Islamico in un’operazione di sicurezza durata una settimana nella città settentrionale di Raqqa.
In una dichiarazione sul suo sito web, l’SDF ha affermato che le operazioni, sostenute dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, sono state condotte tra il 25 gennaio e il 1° febbraio contro i «covi» jihadisti a Raqqa e dintorni.
«Le operazioni hanno portato a risultati immediati ed efficaci contro i piani e i movimenti dello Stato Islamico nella regione», hanno dichiarato, aggiungendo che sono state arrestate 127 persone, tra cui Atala al-Mezan, identificato come il «governatore» dei jihadisti nella provincia di Raqqa.
Hanno inoltre sottolineato che sono state smantellate quattro «cellule terroristiche» che pianificavano attacchi e fornivano supporto logistico al gruppo, compresa la preparazione di esplosivi, mentre le forze curde hanno sequestrato «molte armi» e documenti di propaganda dello Stato Islamico.
L’SDF ha detto che le operazioni hanno anche scoperto «vecchi tunnel utilizzati dai terroristi dello Stato Islamico quando controllavano Raqqa», prima di sottolineare che sono state lanciate «su richiesta di notabili, sceicchi tribali e della popolazione locale di fronte all’aumento degli atti terroristici da parte delle cellule dello Stato Islamico».
In particolare, ha ricordato che tra questi attacchi c’è quello compiuto il 26 dicembre contro una prigione della città, affermando che le Sdf «continueranno a cercare le cellule terroristiche dello Stato Islamico attraverso operazioni specifiche quando necessario, alterando i loro piani per destabilizzare la sicurezza delle regioni, che hanno lasciato migliaia di martiri per eliminare ogni tipo di terrorismo».
L’SDF e la coalizione guidata dagli Stati Uniti hanno ripreso le operazioni congiunte all’inizio di dicembre, brevemente sospese dalle forze curde a causa dei bombardamenti turchi sulle loro posizioni nell’ambito dell’operazione «Artiglio di spada», una campagna di bombardamenti contro i gruppi curdi a seguito dell’attentato del 13 novembre 2022 a Istanbul che ha causato sei morti e oltre 80 feriti.
Fonte: (EUROPA PRESS)






