
Le Nazioni Unite hanno annunciato venerdì che questa settimana arriveranno due convogli di aiuti alle comunità vicine alle linee del fronte nelle regioni di Zaporiyia e Donetsk dell’Ucraina orientale, praticamente tagliate fuori dal mondo esterno e particolarmente vulnerabili in pieno inverno.
Un totale di undici camion in due missioni di aiuto stanno trasportando medicinali, materiali per la riparazione dei tetti, lampade solari e acqua in bottiglia per aiutare il maggior numero possibile di persone, secondo le stime, che vivono sotto la minaccia dei combattimenti vicino a dove sono arrivati i veicoli.
Il primo convoglio di sei camion è arrivato martedì nella città di Toretsk, a dieci chilometri dalla linea del fronte di Donetsk, con acqua, medicinali, materiali per ripari d’emergenza e altre forniture grazie a un’operazione congiunta dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Questo materiale trasporta anche materiale medico d’emergenza per le circa 15.000 persone che vivono nella città e nei suoi dintorni, dove prima dell’invasione russa vivevano 75.000 persone.
Il secondo convoglio di cinque camion è arrivato giovedì nella città di Hulyaipole a Zaporiyia, dove vivono circa 3.000 persone, molte delle quali anziane e famiglie con bambini, potenziali bersagli della «mobilità ridotta», secondo il portavoce dell’Ufficio di coordinamento delle Nazioni Unite Jens Laerke.
Il portavoce ha sottolineato la grave crisi dei villaggi vicini alla linea del fronte, privi di «elettricità e acqua potabile» dal marzo dello scorso anno, sia a Hulyaipole che in 30 comunità adiacenti, che necessitano di «riparazioni urgenti prima dell’inizio dell’inverno selvaggio», cosa impossibile «perché la violenza continua».
Le Nazioni Unite hanno dichiarato che dall’inizio della guerra, undici mesi fa, più di 30 convogli hanno raggiunto le comunità vulnerabili sotto il controllo delle forze ucraine. Nessuno ha raggiunto le aree controllate dalla Russia perché Mosca «non ha fornito sufficienti garanzie di sicurezza» per i viaggi in quelle aree.
L’ONU ricorda a questo proposito che, secondo l’OMS, dall’inizio della guerra sono stati registrati 764 attacchi a centri medici o operatori sanitari, con almeno 101 morti e 131 feriti.
Fonte: (EUROPA PRESS)






