
Il Papa ha invitato i leader politici del Sud Sudan a non rinnegare le loro promesse di riconciliazione. «Anni di guerra e di conflitti sembrano non avere fine, compresi i recenti scontri violenti, mentre i processi di riconciliazione e le promesse di pace restano disattese», ha detto il pontefice nel suo primo discorso nel Paese.
Francesco è arrivato venerdì nel Paese più giovane del mondo, nato nel 2011 dopo l’indipendenza dal Sudan e dove si sta attuando un accordo di pace dopo anni di guerre che hanno portato la nazione a diventare uno dei Paesi più poveri del mondo. In precedenza, il Pontefice ha visitato per quattro giorni la Repubblica Democratica del Congo, dove ha denunciato la sporcizia della corruzione e ha chiesto la pace.
Da Juba, il Papa ha chiesto che «questa estenuante sofferenza non sia vana» e «che la pazienza e i sacrifici del popolo sud sudanese, di questo popolo giovane, umile e coraggioso, possano interpellare tutti e che, come semi che danno vita alla pianta nella terra, possano vedere spuntare e fruttificare i germogli della pace». Il Papa, 86 anni, che viaggia su una sedia a rotelle a causa di un dolore continuo al ginocchio destro, ha anche chiesto che le donne siano incluse negli spazi politici e nel «processo decisionale».
Il Pontefice ha esortato i leader politici del Paese a smettere di accusarsi a vicenda e a mantenere le promesse fatte nell’accordo di pace, in un Paese «che piange a causa della violenza, della povertà e dei disastri naturali che lo tormentano». «Basta con gli spargimenti di sangue, basta con i conflitti, basta con le aggressioni e le accuse reciproche su chi è colpevole, basta con il lasciare il popolo assetato di pace. Basta con la distruzione, è tempo di costruire. Dobbiamo lasciarci alle spalle il tempo della guerra e creare un tempo di pace», ha concluso.
Fonte: (EUROPA PRESS)






