![Archivio - L'ex presidente della Bolivia Jeanine Áñez Archivio](https://www.news360.es/wp-content/uploads/2023/02/fotonoticia_20230203005416_1920-3.jpg)
L’ex presidente boliviano Jeanine Áñez ha presentato un ricorso contro due giudici di un tribunale di prima istanza di La Paz, sostenendo che erano già a conoscenza del caso per il quale è stata condannata a dieci anni di carcere nell’ambito del complotto «Colpo di Stato II».
In particolare, l’ex presidente ha sostenuto che i giudici Orlando Rojas e Claudia Castro erano a conoscenza del suo caso, il che avrebbe compromesso la loro imparzialità, come riportato da «El Deber».
«Mi rifiuto di affidare l’udienza d’appello per ‘Patraña 2’ ai giudici della Quarta Corte Penale, Orlando Rojas e Claudia Castro, che dovrebbero scusarsi per aver conosciuto in anticipo il caso in qualità di giudici istruttori e aver sentenziato contro di me. Basta con l’ingiustizia!», ha dichiarato l’ex presidente sul social network Twitter.
Allo stesso modo, l’ex presidente boliviano ha ricordato che l’articolo 180 della Costituzione del Paese stabilisce che la giurisdizione ordinaria «si basa sui principi procedurali di adeguatezza, onestà, legalità e giusto processo». Ha affermato che i principi di questo articolo sono stati violati dai giudici Rojas e Castro.
Jeanine Áñez è in detenzione preventiva da quasi 700 giorni per la sua partecipazione al caso «Colpo di Stato II», per il quale è stata condannata a 10 anni di carcere lo scorso giugno.
In particolare, l’ex presidente è stata giudicata colpevole dei reati di violazione dei doveri d’ufficio e di delibere contrarie alla Costituzione, per essersi autoproclamata presidente della Bolivia nel 2019.
Fonte: (EUROPA PRESS)