Gli Stati membri dell’UE hanno adottato giovedì il settimo round di un fondo comune da 500 milioni di euro per l’invio di armi all’Ucraina, portando a 3,6 miliardi di euro il finanziamento per la fornitura di equipaggiamento militare a Kiev nel mezzo della guerra di aggressione russa, nonché un programma di sminamento da 25 milioni di euro.
Decisa dai ministri degli Esteri dell’UE qualche settimana fa, questa è la settima tranche adottata attraverso il Fondo europeo per la pace e si affianca a 45 milioni di euro a sostegno della missione di addestramento dell’UE per l’esercito ucraino.
Nelle parole dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Josep Borrell, questo passo, che coincide con la visita di una quindicina di commissari europei a Kiev per discutere i progressi dell’adesione all’UE faccia a faccia con il governo ucraino, invia un «messaggio chiaro in un momento cruciale». «Continueremo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario», ha dichiarato.
Il capo della diplomazia europea ha insistito sul fatto che l’Ucraina deve ottenere tutto l’equipaggiamento militare e l’addestramento necessari per difendere il suo territorio e la sua popolazione dalla guerra di aggressione della Russia, poiché l’Ucraina difende «i valori comuni e i principi fondamentali del diritto internazionale».
Questo è anche in linea con i 45 milioni di euro concordati qualche settimana fa dai ministri degli Esteri europei per fornire più materiale e risorse per l’operazione, che coinvolge più di 20 Stati membri ed è basata principalmente in Germania e Polonia, ma è coordinata direttamente dai comandanti militari dell’UE a Bruxelles.
Inoltre, nel quadro della visita della Commissione europea in Ucraina, è stato annunciato un programma di sminamento del valore di 25 milioni di euro, considerato fondamentale per la sicurezza del Paese e per l’avanzata delle truppe ucraine sul fronte del Donbas.
«L’Ucraina sarà uno dei Paesi con più mine al mondo, migliaia di mine sono state disseminate nelle periferie delle città e nelle zone rurali», ha dichiarato l’ex ministro spagnolo alla stampa prima del viaggio, insistendo su una missione di sminamento «rapida» e «potente» da parte dell’UE.
«Sul futuro del Fondo europeo per la pace, l’Alto rappresentante ha riconosciuto che il fondo ha un limite e che gli Stati membri, che versano contributi proporzionali al loro peso economico nell’UE, dovranno «ripensare» e «rifondere» il Fondo, originariamente concepito per sostenere il lavoro degli eserciti dei Paesi terzi e per finanziare le forze armate che collaborano con l’UE, ma che nel contesto della guerra è diventato lo strumento chiave per aiutare congiuntamente Kiev di fronte all’invasione russa.
Alla fine del 2022, l’UE ha concordato una ricostituzione di 2 miliardi di euro del Fondo europeo per la pace, dopo aver esaurito quasi interamente il fondo sostenendo l’Ucraina nella sua guerra contro la Russia.
L’accordo prevedeva l’aumento del massimale di questo strumento extra-bilancio, che si basa sui contributi degli Stati membri, di 2 miliardi di euro entro il 2023, con la possibilità di arrivare a 5,5 miliardi di euro entro la fine del 2027. Si tratta del doppio del budget iniziale del meccanismo creato nel 2020 per finanziare la politica militare dell’UE.
Fonte: (EUROPA PRESS)
