Gli Stati Uniti sanzionano circa 20 persone e aziende per aver sostenuto l’industria militare russa

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Il presidente russo Vladimir Putin. – -/Kremlin/dpa

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha emesso mercoledì nuove sanzioni contro 22 persone e società di diversi Paesi per il presunto sostegno all’industria militare russa durante l’invasione dell’Ucraina. Dall’inizio dell’invasione annunciata dal presidente russo Vladimir Putin, l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro ha imposto sanzioni a più di un centinaio di persone e società per le loro attività di elusione delle restrizioni internazionali e dei controlli sulle esportazioni russe.

«I disperati tentativi della Russia di utilizzare dei proxy per aggirare le sanzioni statunitensi dimostrano che esse hanno reso molto più difficile e costoso per il complesso militare-industriale russo rifornire la macchina da guerra di Putin», ha dichiarato il sottosegretario al Tesoro Wally Adeyemo.

«Prendere di mira i proxy è uno dei tanti passi che il Tesoro ha fatto e continua a fare con i suoi partner di coalizione per inasprire l’emissione di sanzioni contro il settore della difesa della Russia, i suoi benefattori e i suoi sostenitori», ha detto Adeyemo.

Tra le persone sanzionate ci sono il commerciante di armi Igor Zimenkov e il resto della sua rete di collaboratori, che attraverso società di comodo ha venduto attrezzature militari russe a Paesi terzi.

Questo nuovo ciclo di sanzioni è stato reso possibile da REPO, un ufficio di lavoro che identifica, congela e confisca i beni degli oligarchi russi e di altre élite russe sanzionate in tutto il mondo.

«Le élite e i loro procuratori consentono alla Russia di condurre una guerra di aggressione in Ucraina e REPO mira a massimizzare l’effetto delle sanzioni multilaterali, chiudendo al contempo le opportunità per la Russia di eludere o aggirare le sanzioni degli Stati Uniti e dei suoi partner», ha dichiarato l’OFAC in un comunicato.

Fonte: (EUROPA PRESS)