
Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha esortato lunedì gli Stati membri dell’ONU a rafforzare l’unità internazionale nel secondo anniversario del colpo di Stato in Birmania.
«Guterres rinnova il suo appello ai Paesi vicini e agli altri Stati membri affinché esortino i leader militari a rispettare la volontà e le esigenze del popolo birmano e ad aderire alle norme democratiche», ha dichiarato il portavoce del Segretario generale, Stéphane Dujarric.
Ha espresso «soddisfazione» per l’adozione della prima risoluzione approvata nel dicembre 2022 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione nel Paese asiatico, che chiede la fine delle violenze e degli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili, nonché il rilascio di tutti i prigionieri politici.
«Come richiesto dal Consiglio di sicurezza, l’inviato speciale del Segretario generale si coordinerà strettamente con il nuovo inviato speciale della presidenza dell’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico) per impegnarsi intensamente con tutte le parti interessate in Birmania per porre fine alle violenze e sostenere il ritorno alla democrazia», prosegue la lettera.
Il capo delle Nazioni Unite ha ricordato che l’organismo internazionale «è impegnato a rimanere» nel Paese per «affrontare le molteplici vulnerabilità derivanti dalle azioni militari dal febbraio 2021» e ha chiesto «un accesso pieno e senza ostacoli a tutte le comunità colpite» come questione prioritaria.
«FORTE CONDANNA DI OGNI FORMA DI VIOLENZA».
«Questo mercoledì segna due anni da quando l’esercito birmano ha rovesciato e detenuto arbitrariamente i membri del governo civile democraticamente eletto», ha dichiarato Guterres, che «continua a mostrare solidarietà al popolo birmano».
Ha inoltre «condannato con forza tutte le forme di violenza mentre la crisi multidimensionale continua a deteriorarsi e ad alimentare gravi implicazioni regionali», sostenendo le «aspirazioni democratiche» del popolo per «una società inclusiva, pacifica e giusta, e la protezione di tutte le comunità, compresi i Rohingya».
A questo proposito, Guterres ha espresso preoccupazione «per l’intenzione dichiarata dalle forze armate di tenere le elezioni tra l’intensificarsi dei bombardamenti aerei e l’incendio delle case dei civili, oltre ai continui arresti, intimidazioni e vessazioni nei confronti di leader politici, attori della società civile e giornalisti».
«Senza condizioni che consentano alla popolazione del Myanmar di esercitare liberamente i propri diritti politici, le elezioni proposte rischiano di esacerbare l’instabilità», si legge nella dichiarazione.
Fonte: (EUROPA PRESS)






