
Il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPP) ha chiesto all’UE di aumentare le pressioni sul Marocco affinché rilasci tre giornalisti che ritiene siano perseguitati per aver esercitato la loro professione.
In particolare, il PCC chiede all’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Josep Borrell, di «rinnovare la pressione sulle autorità marocchine affinché rilascino i giornalisti detenuti e pongano fine alla sorveglianza arbitraria dei giornalisti» e che Bruxelles «rafforzi i suoi appelli al rispetto della libertà di espressione».
La settimana scorsa una risoluzione del Parlamento europeo ha espresso preoccupazione per il deterioramento della libertà di stampa nel Paese e ha messo in guardia sulla situazione di Omar Radi, accusato di reati sessuali.
Il CPP segnala la situazione di altri due giornalisti, Suleiman Raisuni e Taufik Buajrin. Raisuni è il direttore del giornale indipendente «Ajbar al Yum» ed è stato arrestato il 22 maggio e condannato a cinque anni di carcere per violenza sessuale, mentre Buajrin, editorialista dello stesso giornale, è stato arrestato il 23 febbraio 2018 e condannato a 15 anni di carcere per, tra gli altri, un reato di violenza sessuale.
Rasi è un giornalista investigativo che lavora per il portale indipendente Le Desk e che è stato arrestato il 29 luglio 2020 in seguito a un’inchiesta sull’esproprio di terreni. È stato condannato a sei anni di reclusione per aver minato la sicurezza dello Stato e per violenza sessuale.
«I giornalisti e i sostenitori della libertà di stampa hanno assicurato al CPP che le accuse mosse contro Radi, Rasuni e Buajrin sono inventate e sono state mosse come ritorsione per il loro lavoro», ha dichiarato il CPP in un comunicato.
Il CPP chiede quindi al Servizio europeo per l’azione esterna di «utilizzare tutti i mezzi diplomatici e politici possibili per ottenere il loro rilascio».
Il CPP ha anche fatto riferimento alle accuse sull’uso del software di spionaggio israeliano Pegasus. «I giornalisti marocchini sono stati tra i primi a identificare l’uso malevolo di spyware contro i giornalisti nel 2015», sottolinea il CPP. Radi, Rasuni e Buajrin sono nell’elenco dei giornalisti spiati con Pegasus.
Il documento invita quindi Borrell a «rinnovare gli appelli al governo marocchino affinché indaghi in modo indipendente sui risultati del Progetto Pegasus». «Vi invitiamo inoltre a sostenere gli appelli a tutti gli Stati membri affinché cessino di esportare tecnologie di sorveglianza dannose in Marocco», conclude il testo.
Fonte: (EUROPA PRESS)