
Le autorità italiane hanno assegnato alla nave dell’ONG Medici senza frontiere (MSF) un porto dove sbarcare 69 migranti e rifugiati salvati nel Mediterraneo, anche se l’ONG ha denunciato che «la storia si ripete» e si trova ancora una volta a grande distanza, «a circa 100 ore di navigazione dal luogo in cui si trova la ‘Geo Barents'».
«Ci sono porti più vicini», ha sottolineato l’ONG, ricordando che non è la prima volta che le autorità italiane ricorrono a questo tipo di tecnica, nella quale le organizzazioni vedono una tattica per dissuadere le attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale.
Per MSF, che si è espressa sui social media, tali autorizzazioni vanno «contro il diritto marittimo internazionale e le linee guida». Tra le 69 persone salvate ci sono almeno 25 minori, tra cui due bambine di cinque anni.
L’arrivo dell’estrema destra nel governo italiano ha portato a un indurimento delle politiche nei confronti delle ONG, che continuano a chiedere chiari meccanismi di sbarco e un monitoraggio istituzionale della rotta migratoria attraverso il Mediterraneo. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), solo nel 2023 sono morte almeno 27 persone nella zona centrale.
Fonte: (EUROPA PRESS)