Martedì il Ministero degli Esteri francese ha espresso preoccupazione per lo stato di salute di Bernard Phelan, cittadino franco-irlandese arrestato e imprigionato lo scorso ottobre in Iran in relazione alle proteste del Paese.
«Siamo estremamente preoccupati per il suo stato di salute, che è fragile e richiede un’adeguata assistenza medica, che non è garantita nel luogo di detenzione», ha dichiarato il Ministero degli Esteri francese.
Parigi ha indicato che Phelan è uno dei sette cittadini detenuti «arbitrariamente» dalle autorità iraniane. «Rafforzeremo, insieme al governo irlandese, i nostri sforzi con l’Iran per garantire che il nostro connazionale venga rilasciato senza indugio», ha aggiunto.
La settimana scorsa il ministero degli Esteri irlandese ha dichiarato di essere in contatto con la Francia per lavorare al suo rilascio e per fornire «assistenza consolare» alla famiglia, secondo quanto riportato dall’emittente irlandese RTE.
Phelan, che nega le accuse a suo carico, è stato arrestato per aver presumibilmente scattato delle fotografie – che ha poi inviato al quotidiano Guardian – alle forze di sicurezza iraniane dopo che una moschea della zona era stata incendiata.
Il 64enne, che lavora per un’azienda turistica iraniana, aveva un passaporto francese al momento dell’arresto a Mashhad, nel nord-est dell’Iran. È stato tenuto in isolamento per due settimane, dopodiché è stato mandato nella prigione di Vakilabad a Mashhad.
Secondo la sorella, Caroline Massé-Phelan, il 1° gennaio ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il suo caso. Nelle ultime settimane la famiglia ha avvertito che le sue condizioni di salute sono notevolmente peggiorate.
Fonte: (EUROPA PRESS)