
Il Collegio dei giornalisti di Lima ha esortato le autorità peruviane a fermare le violenze che negli ultimi mesi hanno causato la morte di oltre quaranta civili e membri della polizia nazionale.
In una dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa Andina, ha espresso la propria solidarietà alle famiglie dei peruviani morti a causa degli scontri tra le forze di sicurezza e i manifestanti in alcune regioni del Perù.
«I peruviani hanno dimostrato che quando ci uniamo, nulla può impedirci di andare avanti. Ma ci deve essere l’impegno e la volontà di raggiungere accordi attraverso un dialogo sincero e di mettere da parte le posizioni radicali che generano solo ansia», afferma l’Associazione dei giornalisti di Lima nel documento.
Hanno inoltre riconosciuto l’impegno di alcuni media nel lanciare costanti appelli alla pace e al dialogo e hanno esortato a trasferire questa corrente di opinione dalla stampa all’intero Paese.
«Siamo professionisti che devono chiedere una gestione responsabile e veritiera delle informazioni», ha dichiarato l’organizzazione.
IL GOVERNO STA LAVORANDO PER STABILIRE UN TAVOLO DI DIALOGO Il primo ministro peruviano, Alberto Otárola, ha dichiarato che il governo sta lavorando a «un’intensa piattaforma di dialogo» e all’elaborazione di agende regionali, con l’obiettivo di rispondere alle richieste dell’interno del Paese, di porre fine agli scontri degli ultimi giorni, di riattivare l’economia e di portare il Perù sulla strada dello sviluppo.
«Abbiamo stabilito una piattaforma per un dialogo intenso e interistituzionale e per una costruzione collettiva e partecipativa delle agende regionali», ha dichiarato il premier andino, secondo l’agenzia.
Questo dialogo includerebbe le organizzazioni della società civile, la Chiesa cattolica e i governatori regionali, con i quali sono stati stabiliti contatti con l’obiettivo di progredire su una serie di opere e progetti di sblocco, soprattutto nelle regioni in cui si verificano i conflitti.
«Lo sviluppo del Paese e i progetti su larga scala, così come quelli medi e piccoli, che abbiamo già individuato a Puno, a Cuzco, in queste popolazioni attualmente in conflitto, devono essere realizzati. Altrimenti, ritarderemo lo sviluppo di queste località e colpiremo i più vulnerabili», ha dichiarato Otárola.
Ha inoltre precisato che è stata stabilita una comunicazione con la Chiesa cattolica di Puno e Cuzco.
Ha anche specificato che il governo ha l’obbligo di rispettare i diritti umani e di accompagnare coloro che hanno subito la perdita di una persona cara durante gli scontri, secondo quanto riportato da Andina.
«Abbiate fiducia nella democrazia, nello stato di diritto, nei diritti umani, abbiate fiducia nella vostra polizia e nelle vostre forze armate. Il nostro mandato è chiaro. Il Presidente della Repubblica (Dina Boluarte) è saldamente al comando del Paese», ha concluso il Primo Ministro peruviano.
Fonte: (EUROPA PRESS)






