
Le autorità bielorusse hanno approvato venerdì una legge che autorizza il sequestro di proprietà straniere in risposta ad «azioni ostili», una mossa che ha avuto il via libera» di fronte alle «minacce agli interessi nazionali» nel Paese, tra la guerra in Ucraina e un giro di vite sull’opposizione in seguito alle accuse di frode dopo le elezioni del 2020.
Secondo l’agenzia di stampa bielorussa BelTA, la legislazione mira a «garantire la sicurezza nazionale e la stabilità economica della Bielorussia e a proteggere i diritti e gli interessi legittimi» delle aziende e dei cittadini bielorussi.
Il testo prevede come motivo per la confisca di oggetti e proprietà straniere «la commissione di azioni ostili contro la Bielorussia, le sue entità giuridiche o i suoi individui», prima di sottolineare che la decisione rimane nelle mani del governo, dopo di che il comitato di regolamentazione delle proprietà deve presentare la richiesta al Tribunale economico di Minsk.
A questo proposito, sottolinea che la confisca di questi beni «deve essere basata sui principi di obiettività, proporzionalità, trasparenza, adeguatezza, importanza strategica ed efficienza», prima di notare che «il principio di obiettività si esprime nel sequestro dei beni solo in risposta alla commissione di atti ostili contro la Bielorussia, le sue entità giuridiche e i suoi individui».
La legislazione specifica che i beni che possono essere confiscati includono contanti, proprietà e azioni, notando che questi oggetti confiscati «diventano proprietà della Repubblica».
Fonte: (EUROPA PRESS)






