
Ovidio Guzmán, alias «El Ratón», figlio dell’ex leader del Cartello di Sinaloa Joaquín «El Chapo» Guzmán, è stato arrestato giovedì nello stato di Sinaloa durante un’operazione delle forze federali messicane.
Le autorità messicane hanno assicurato il suo trasferimento in un carcere di massima sicurezza e, secondo il quotidiano «El Universal», si troverebbe già nelle strutture del campo militare 1 di Città del Messico.
Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha dichiarato in una conferenza stampa giovedì che un’operazione è in corso dalle prime ore del mattino, pur evitando di fornire ulteriori dettagli. Da parte sua, la Segreteria per la Sicurezza e la Protezione del Cittadino organizzerà una conferenza stampa per fornire maggiori dettagli sull’arresto di «El Ratón».
L’esercito ha mobilitato le sue truppe a Sinaloa in risposta ai disordini della città. Il Segretario di Pubblica Sicurezza dello Stato di Sinaloa, Cristóbal Castañeda, ha denunciato l’incendio di veicoli, secondo quanto riportato dal quotidiano «Milenio».
Infatti, l’aeroporto internazionale di Culiacán ha dovuto chiudere dalle 8.30 ora locale alle 22.00 a causa della situazione della sicurezza nella zona. Aeromexico ha riferito che uno dei suoi aerei è stato colpito all’aeroporto.
La Segreteria di Pubblica Sicurezza dello Stato di Sinaloa ha avvertito la popolazione di evitare di uscire per strada a causa di possibili disordini. Le lezioni sono state sospese e i servizi pubblici sono stati limitati.
El Ratón’, membro del cartello di Sinaloa, era già stato arrestato nella città nord-occidentale di Culiacán, anche se poi è stato rilasciato nel tentativo di «pacificare» il caos causato dal suo arresto, dato che gruppi armati hanno compiuto «azioni violente» in diverse zone della città.
I fatti si sono verificati nella città di Culiacán, nello Stato nord-occidentale di Sinaloa. Secondo la versione iniziale, una pattuglia di 30 membri della Guardia Nazionale e della Segreteria di Difesa Nazionale (Sedena) stava svolgendo compiti di controllo di routine quando è stata attaccata da una casa. Gli agenti hanno preso il controllo della casa e hanno arrestato quattro persone, tra cui «El Ratón».
Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha ordinato il rilascio del figlio del narcotrafficante, accusato negli Stati Uniti di associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina, metanfetamina e marijuana.
López Obrador ha difeso la decisione di evitare «danni collaterali» con il suo rilascio e che, nonostante tutto, non c’è «impunità» nel Paese. La controversa operazione militare per la sua cattura ha causato la morte di sette persone.
Fonte: (EUROPA PRESS)






