
Il governo cileno ha espresso il suo allarme per la situazione dei diritti umani e la crisi istituzionale in Perù, sottolineando la morte di almeno 15 persone dall’inizio delle proteste che si stanno svolgendo in tutto il Paese andino, situazione per la quale ha chiesto un’indagine.
Il ministro degli Esteri cileno Antonia Urrejola ha dichiarato in un comunicato che «qualsiasi violazione dei diritti umani deve essere debitamente indagata».
«Il Cile deplora la morte di almeno quindici persone, secondo i dati della Missione in Perù dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR)», si legge nella lettera diffusa dalla diplomazia cilena.
Il Paese latinoamericano ha quindi dichiarato di «seguire da vicino» l’evolversi degli eventi nel Paese e ha chiesto la fine delle violenze e una «rapida soluzione della crisi, nel rispetto dei canali democratici e degli obblighi internazionali di protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali».
Tuttavia, il governo cileno ha dimostrato la sua volontà di collaborare con il resto della comunità internazionale, contribuendo a un processo di dialogo «ampio e inclusivo dei diversi attori sociali e politici del Perù», in grado di generare le condizioni per una governance democratica basata sulla volontà sovrana del popolo peruviano.
Fonte: (EUROPA PRESS)