
L’Assemblea nazionale armena ha approvato mercoledì una risoluzione che condanna l’Azerbaigian per il blocco «illegale» del corridoio di Lachin, che collega l’Armenia alla regione contesa del Nagorno-Karabakh.
«A causa delle azioni dell’Azerbaigian, nel Nagorno-Karabakh si sta verificando un disastro umanitario, i diritti umani e le libertà fondamentali sono gravemente violati e la sicurezza degli armeni (nella regione) è direttamente minacciata», si legge nella risoluzione, come riportato da Armenpress.
Il testo, adottato con il sostegno di 57 deputati, sottolinea che, a causa del blocco, i residenti del Nagorno-Karabakh «sono stati privati del diritto alla libera circolazione». «Migliaia di persone, compresi i bambini, sono rimaste bloccate sulle strade esposte al freddo invernale», si legge nel testo, che definisce le azioni di Baku una «politica di genocidio».
I deputati hanno affermato che quasi 120.000 persone «sono state prese in ostaggio». «Le forniture di cibo e di altri beni di prima necessità sono state interrotte», si legge nel testo adottato dall’Assemblea.
«Alla luce della situazione attuale, chiediamo alla Russia di intraprendere le azioni necessarie per garantire la piena attuazione delle disposizioni stabilite nella dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020 nell’area sotto il controllo delle forze di pace russe», si conclude.
Le autorità del Nagorno-Karabakh hanno iniziato a fare scorte di carburante per evitare una grave crisi di fronte al blocco, oltre al blocco delle forniture di gas imposto dalla parte azera, e hanno invitato le imprese a dare priorità ai servizi essenziali.
Negli ultimi anni, l’Armenia e l’Azerbaigian sono stati ai ferri corti per il controllo del Nagorno-Karabakh, un territorio a maggioranza armena che è stato al centro del conflitto da quando, nel 1988, ha deciso di separarsi dalla regione sovietica dell’Azerbaigian.






