Lunedì il G7 ha riaffermato il suo sostegno finanziario a Kiev con la creazione di una piattaforma di coordinamento dei donatori durante una riunione a cui ha partecipato telematicamente il Presidente ucraino Volodymyr Zelenski sullo sfondo della «guerra illegale, ingiustificabile e non provocata» della Russia contro l’Ucraina.
«Al fine di sostenere la riparazione, il recupero e la ricostruzione dell’Ucraina, insieme a Kiev e ai nostri partner internazionali e in stretto coordinamento con le organizzazioni internazionali e le istituzioni finanziarie competenti, istituiremo una piattaforma di coordinamento dei donatori», hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta.
Il G7 ha condannato «i continui attacchi disumani e brutali della Russia alle infrastrutture critiche, in particolare alle strutture energetiche e idriche». «Ricordiamo che gli attacchi indiscriminati contro civili o oggetti civili costituiscono un crimine di guerra», hanno dichiarato.
A questo proposito, hanno ribadito che sosterranno Kiev per le forniture invernali, oltre a continuare a sostenere «la resistenza civile dell’Ucraina». «Raddoppieremo i nostri sforzi in questo senso alla conferenza internazionale che si terrà a Parigi il 13 dicembre», hanno dichiarato.
Il G7 ha osservato che, ad oggi, «non ci sono prove che la Russia sia impegnata in sforzi di pace sostenibili», pur sottolineando che uno degli obiettivi principali è quello di «affrontare l’insicurezza alimentare globale».
«Continueremo a sostenere la consegna di grano e fertilizzanti ai Paesi vulnerabili che ne hanno bisogno e accogliamo con favore le recenti operazioni condotte dal Programma alimentare mondiale (PAM) su questo fronte», hanno dichiarato.
Hanno inoltre condannato il «continuo sequestro e la militarizzazione della centrale nucleare di Zaporiyia» da parte della Russia, nonché il «rapimento e il presunto abuso del personale ucraino e la deliberata destabilizzazione delle sue operazioni».
Hanno inoltre sottolineato che il tetto massimo di prezzo per i prodotti petroliferi russi entrerà in vigore il 5 febbraio 2023. «Manterremo e intensificheremo la pressione economica sulla Russia e su coloro che eludono e minano le nostre misure restrittive», hanno aggiunto.