
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha ordinato al governo di preparare un ordine esecutivo presidenziale per costringere i camionisti in sciopero a tornare al lavoro per rilanciare i settori del carburante e dell’acciaio.
«Preparate immediatamente un ordine amministrativo in modo che le industrie petrolifere e siderurgiche non subiscano ulteriori danni», ha dichiarato Yoon dopo una riunione speciale del Gabinetto per affrontare lo sciopero, secondo l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.
Cinque giorni fa Yoon aveva già ordinato per decreto il ritorno al lavoro degli autisti di camion di cemento e aveva lasciato la porta aperta per estendere la misura ad altri settori.
I camionisti sono in sciopero da undici giorni per chiedere un salario minimo. Lo sciopero ha causato ritardi nelle spedizioni di cemento e acciaio e ha colpito anche il settore dei carburanti.
Yoon ha anche esortato i ministeri competenti a prendere tutte le misure amministrative necessarie per alleviare questa «grave minaccia allo stato di diritto» e ha rimproverato i camionisti di «tenere in ostaggio l’economia per i loro interessi personali».
A partire da sabato mattina, 33 aziende e 791 singoli autotrasportatori dell’industria del cemento hanno ricevuto un avviso di rientro al lavoro. Secondo il governo, 29 aziende e 175 autisti hanno ripreso a lavorare o hanno intenzione di farlo presto.
Il ministro delle Finanze Choo Kyung Ho ha già avvertito di sanzioni e punizioni per i camionisti che si impegnano in scioperi illegali e si rifiutano di tornare al lavoro. «Formeremo una squadra di risposta con la polizia e le autorità provinciali per perseguire qualsiasi comportamento illegale e adottare misure amministrative rigorose contro coloro che violano l’ordine esecutivo», ha dichiarato Choo dopo la riunione del Gabinetto.
Il governo sostiene che alcune attività sono già riprese e ad esempio il porto di Busan, il più importante del Paese, ha già recuperato il 42% della sua normale attività domenica mattina.
Il settore petrolifero e delle raffinerie, invece, è sempre più colpito e si stima che il 74% delle stazioni di servizio sia già senza carburante, secondo i dati del Ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia. Sono state bloccate fino a 781.000 tonnellate di petrolio.






