
La Corte penale internazionale (CPI) ha presentato giovedì una richiesta per una prima udienza per crimini di guerra «in absentia» contro Joseph Kony, leader della milizia ugandese dell’Esercito di Resistenza del Signore (LRA), un’organizzazione fondamentalista cristiana.
Il procuratore capo della CPI, Karim Khan, ha dichiarato che Kony, arrestato nel 2005, è accusato di circa 30 capi d’accusa per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui omicidio, tortura, stupro, schiavitù sessuale, sparizioni forzate e attacchi ai civili.
Khan si è lamentato del fatto che, sebbene le indagini su questi crimini in Uganda siano iniziate nel 2004 e un anno dopo sia stato emesso un mandato di cattura per Kony, questo non è ancora stato eseguito perché non si sa dove si trovi, anche se alcune fonti ritengono che possa nascondersi in Sud Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) o nella Repubblica Centrafricana (RCA).
«Kony ha cercato di eludere i procedimenti giudiziari di questa Corte per più di 17 anni, nonostante i continui sforzi del mio Ufficio e della Cancelleria della CPI per localizzarlo e arrestarlo, con l’aiuto di Stati, organizzazioni internazionali e attori della società civile», ha lamentato.
Data l’impossibilità di trovarlo per il momento, Kham ritiene prioritario andare avanti con i procedimenti giudiziari a suo carico rispettando il più possibile lo Statuto di Roma. «Parallelamente, il mio ufficio intensificherà gli sforzi per arrestare Kony», ha promesso.
Kony, il sospettato più longevo della CPI, è ancora in libertà.
Se questa richiesta dovesse essere approvata, il Procuratore capo della CPI è fiducioso che rappresenterà una «pietra miliare significativa» per le vittime dei crimini di Kony, «il sospettato più a lungo irreperibile della CPI».
«Come indicato nella richiesta, questo procedimento offrirebbe anche l’opportunità di presentare la profondità delle prove a sostegno delle accuse e di permettere ai testimoni e ai sopravvissuti di offrire le loro storie al Tribunale», ha sottolineato Kham.
Allo stesso tempo, ha sottolineato che se le accuse saranno confermate «in contumacia», il futuro processo contro questo signore della guerra «potrebbe essere condotto più rapidamente ed efficacemente», secondo le regole del Tribunale stesso.






