
Il presidente dell’Honduras, Xiomara Castro, ha decretato giovedì un’emergenza nazionale a causa dell’insicurezza nella nazione centroamericana e ha dichiarato «guerra» ai gruppi criminali che operano nel territorio honduregno.
Con questa misura, Castro ha dato istruzioni alle autorità di sicurezza di istituire «stati di eccezione e sospendere le garanzie costituzionali» ovunque sia necessario. Ha inoltre ordinato alla Polizia militare e alle Forze armate di effettuare controlli alle frontiere.
L’annuncio del presidente honduregno è arrivato nel contesto della presentazione di un piano di sicurezza nazionale con cui il Paese centroamericano sta «dichiarando guerra» ai gruppi criminali coinvolti in estorsioni, corruzione e traffico di droga.
«L’estorsione è diffusa in diverse aree del nostro Paese, è una delle principali cause della migrazione e della chiusura di piccole e medie imprese», ha dichiarato il presidente honduregno, secondo quanto riportato dal quotidiano locale «La Prensa».
Come ha spiegato la Castro, l’obiettivo principale del suo «piano anti-estorsione» è combattere le bande e le gang che operano in Honduras, soprattutto nelle strade della capitale, Tegucigalpa.
Il capo di Stato ha sottolineato che il governo è ora immerso nella ricerca di meccanismi per garantire la restituzione della pace persa, dice, durante i mandati di Porfirio Lobo (2010 – 2014) e Juan Orlando Hernández (2014 – 2022).
Castro ha anche confermato di aver incaricato l’agenzia per le telecomunicazioni (Conatel) di monitorare la vendita dei chip telefonici, un processo che d’ora in poi sarà effettuato solo dopo l’identificazione dell’acquirente.
A livello economico, la Commissione nazionale delle banche e delle assicurazioni dovrà anche stabilire «le misure necessarie per garantire che le transazioni bancarie siano effettuate con l’identificazione delle persone».






