
Repubblicani e Progressisti (PP), forze dell’alleanza del Partito Liberale (PL) per la rielezione di Jair Bolsonaro alla presidenza del Brasile, ricorreranno in appello contro la sentenza del Tribunale Superiore Elettorale (TSE) che ha sanzionato con più di quattro milioni di euro di penalità il tentativo di mettere in discussione senza prove i risultati delle elezioni in cui Luiz Inácio Lula da Silva è risultato vincitore.
Mercoledì scorso, il giudice Alexandre de Moraes ha inflitto alla coalizione una multa di 22,9 milioni di reais (4,1 milioni di euro), ritenendo che abbia agito in malafede, contestando un audit – preparato dalla PL di Bolsonaro, ma a nome degli altri partiti – in cui si metteva in dubbio la validità delle elezioni senza prove.
Il presidente dei Repubblicani, Marcos Pereira, ha sottolineato di non aver messo in discussione il risultato, ma «al contrario» di averlo riconosciuto pubblicamente «alle 20.28 del giorno delle elezioni», citando il suo post su Twitter di quel giorno.
Pereira ha anticipato che si appellerà anche alla parte della sentenza che impedisce al partito di ricevere finanziamenti pubblici, in quanto non ha dato l'»avallo» per quella verifica. «Avrei voluto essere almeno consultato», ha protestato, secondo il quotidiano ‘O Globo’.
Il presidente del PP, Cláudio Cajado, ha inoltre dichiarato di non aver autorizzato il leader del PL, Valdemar Costa Neto, a inserire la sigla del suo partito nella revisione dei conti contestata, motivo per cui faranno ricorso contro la sanzione.
«Il partito Progresistas presenterà un ricorso perché non abbiamo autorizzato questa azione», ha dichiarato Cajado, che ha ribadito di non aver avuto «alcuna partecipazione» al processo. «Se non siamo stati nemmeno consultati o convocati, come possiamo essere sanzionati?», ha chiesto.
In questo senso, Cajado ha sottolineato che l’autorità del leader della coalizione, in questo caso Neto, termina con la fine delle elezioni. «Le elezioni sono finite e il risultato è stato accettato dai presidenti dei due partiti», ha dichiarato.






