
Il presidente del Cile, Gabriel Boric, si è rammaricato giovedì che i cittadini siano davvero i più colpiti da uno sciopero dei trasporti per il quale, dice, «non ci sono le basi» per continuare.
Interrogato sullo sciopero dei camionisti che sta interessando il Paese da diversi giorni, Boric ha sottolineato che «colpisce la vita dei cileni e non è contro il governo, ma contro i cittadini», secondo Canal 13.
«Non ci sono motivi per continuare lo sciopero», ha insistito Boric, che ha avvertito che se i camionisti vogliono «insistere nel danneggiare il Paese», riceveranno una risposta ferma dal governo, che agirà «con tutta la fermezza» consentita dalla legge.
«Ci sono famiglie e persone che hanno difficoltà a raggiungere il proprio posto di lavoro, gli ospedali, la costruzione di case; la vita quotidiana di molte comunità è interrotta e questo è un fatto grave», ha lamentato Boric, che ha incaricato i suoi ministri di difendere i diritti dei «settori più vulnerabili».
Il governo cileno ha invocato mercoledì la legge sulla sicurezza per affrontare lo sciopero dei camionisti che continuano a disturbare il funzionamento delle strade, dopo aver respinto la proposta dell’esecutivo di porre fine allo sciopero.
La Confederación de Transportistas Fuerza del Norte ha iniziato lunedì uno sciopero a tempo indeterminato per protestare contro i prezzi elevati del carburante e l’insicurezza sulle strade, dopo che tre mesi fa i camionisti avevano chiesto al Ministero delle Finanze di porre fine all’aumento dei prezzi.






