
Lunedì la magistratura polacca ha confermato l’annullamento delle sanzioni economiche imposte all’azienda energetica russa Gazprom e ad altre cinque società per la costruzione e la gestione del gasdotto Nord Stream 2.
Tuttavia, secondo l’agenzia di stampa polacca PAP, l’Ufficio per la concorrenza e la protezione dei consumatori (UOKiK) ha ammesso di essere «sorpreso» dalla decisione del tribunale, alla quale farà ricorso.
«Secondo la sentenza orale del tribunale, le entità coinvolte nella creazione di Nord Stream 2 non hanno creato una nuova joint venture e non è di competenza dell’Ufficio valutare gli effetti causati all’economia», ha dichiarato il presidente dell’UOKiK Tomasz Chrostny.
L’UOKiK ha multato la russa Gazprom per 29 miliardi di zloty (6,5 miliardi di euro) nell’ottobre 2020 per la costruzione non autorizzata del gasdotto Nord Stream 2. L’autorità di regolamentazione ha deciso di multare altre cinque società: l’austriaca OMV, la francese Engie, l’anglo-olandese Shell, la tedesca Wintershell e la tedesca Uniper.
L’autorità di regolamentazione ha accusato le società di aver proseguito i lavori di costruzione e implementazione del gasdotto senza il «via libera» alla costituzione di una joint venture.






