
Il ministero della Difesa russo ha accusato venerdì i militari ucraini dell’esecuzione di almeno una dozzina di prigionieri di guerra catturati in filmati che ha denunciato come «omicidio metodico e intenzionale».
Sebbene la dichiarazione del ministero non fornisca dettagli sulle esecuzioni in questa fase, il suo rilascio coincide con un rapporto delle autorità filorusse nella regione di Donetsk, venerdì, su un possibile massacro di militari russi nella città di Makivka, appena a est della capitale.
Il Ministero della Difesa si limita a riportare il numero dei giustiziati e osserva che «nuove prove video di esecuzioni di massa inflitte da militari ucraini a prigionieri di guerra russi disarmati confermano la natura atroce del regime di Kiev».
«Nessuno potrà più dire che questo omicidio metodico e intenzionale commesso dai degenerati delle Forze armate dell’Ucraina, che hanno ucciso dieci militari russi immobilizzati con dieci colpi diretti alla testa, sia una ‘tragica eccezione'», ha aggiunto il ministero nella nota, pubblicata sul suo canale Telegram.
Da parte loro, le autorità filorusse di Donetsk hanno annunciato l’intenzione di consegnare le immagini di queste possibili esecuzioni alle Nazioni Unite, al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e ad Amnesty International per una verifica.
«È difficile commentare il video dell’esecuzione dei soldati arresi nell’insediamento di Makivka senza andare oltre il vocabolario normativo», ha denunciato il difensore civico dell’amministrazione russa a Donetsk, Daria Morozova, nei commenti riportati dall’agenzia russa TASS.
«Mi aspetto un’indagine obiettiva e, se l’autenticità delle immagini sarà confermata, chiediamo una risposta adeguata da parte della comunità internazionale dei diritti umani all’atroce crimine di guerra commesso dai rappresentanti delle Forze armate dell’Ucraina», ha aggiunto.






