
I Paesi Bassi hanno convocato l’ambasciatore russo per spiegare le dichiarazioni di Mosca che criticano la recente sentenza sulla tragedia dell’MH17, emessa da un tribunale dell’Aia che ha condannato all’ergastolo due cittadini russi per la morte delle 298 persone a bordo in seguito all’abbattimento dell’aereo nel 2014.
La denuncia dei Paesi Bassi è legata alla dichiarazione di Mosca secondo cui il processo non è stato «equo», una valutazione «totalmente riprovevole», secondo il ministro degli Esteri olandese Wopke Hoekstra, che ha accusato la Russia di aver messo «il mondo sottosopra», riporta il quotidiano «Het Parool».
Per Hoekstra, il Cremlino sta reagendo in modo «scorretto e indecente» a una decisione del sistema giuridico olandese, che è «davvero inaccettabile» se si tiene conto, ha sottolineato, «che la Russia sta attualmente violando tutti i principi del diritto internazionale».
Hoekstra ha dichiarato che è essenziale rispondere a queste accuse provenienti dalla Russia, anche per «dimostrare» alle famiglie delle vittime che i Paesi Bassi difendono la divisione dei poteri.
Giovedì il Ministero degli Esteri russo ha rilasciato una dichiarazione in cui si rammarica che il tribunale dell’Aia abbia «ignorato» i principi di imparzialità, criticando al contempo le presunte motivazioni politiche alla base dell’intero processo giudiziario.
Il tribunale ha condannato gli imputati russi Girkin e Dubinsky, così come l’ucraino Leonid Jarchenko, all’ergastolo «in contumacia» per l’omicidio delle 298 persone a bordo del volo MH17 della Malaysia Airlines nel luglio 2014. Sono stati tutti ritenuti colpevoli di aver partecipato alla fornitura, al dispiegamento e alla rimozione del sistema «Buk» utilizzato per abbattere l’aereo.
Inoltre, i giudici hanno confermato che l’aereo è stato colpito da un missile di fabbricazione russa che sarebbe stato lanciato da un territorio situato a Pervomaisk, in una zona sotto controllo russo nell’Ucraina orientale.






