Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha ratificato un trattato di scambio di prigionieri con il Belgio, dopo che il parlamento aveva approvato la mossa in agosto di fronte alle critiche di Bruxelles per la detenzione di un lavoratore di una ONG.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa iraniana IRNA, Raisi ha dato la sua approvazione al documento e ha notificato la sua decisione al Ministero della Giustizia, ma finora non sono emersi ulteriori dettagli.
Il governo belga ha rivelato a luglio che Olivier Vandecasteele, un operatore umanitario, è stato arrestato a febbraio e accusato di spionaggio. «Questa persona è sospettata di spionaggio, ma non c’è la minima indicazione che questo sia basato sui fatti», ha dichiarato il Ministro della Giustizia Vincent van Quickenborne.
Bruxelles sta lavorando per ottenere il suo rilascio, che non può avvenire senza un trattato tra Belgio e Iran. Lo scambio di prigionieri riguarderebbe il diplomatico iraniano Asadollah Asadi, condannato a 20 anni da un tribunale di Anversa nel 2021 per tentato omicidio e coinvolgimento in attività terroristiche.
Asadi, diplomatico iraniano presso l’ambasciata iraniana a Vienna, è stato arrestato in Germania e successivamente estradato in Belgio, dove è stato processato insieme ad altri tre sospetti arrestati a Bruxelles per aver contribuito alla preparazione dell’attentato e a loro volta condannati a pene comprese tra i 15 e i 18 anni di carcere.
La condanna di Asadi ha provocato dure critiche da parte di Teheran, che ha sottolineato che «la detenzione, l’accusa e la condanna di Asadi violano la Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche» e ha chiesto il rilascio del diplomatico iraniano.
L’Iran ha negato le accuse contro il suo rappresentante diplomatico e ha denunciato un complotto per minare le relazioni con i Paesi dell’UE, oltre a sostenere che gli arrestati a Bruxelles erano in realtà membri del gruppo di opposizione People’s Mujahedin Organization of Iran (PMOI), considerato un gruppo terroristico da Teheran.
