
Il Segretariato della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha presentato una denuncia contro due membri della delegazione ufficiale colombiana alla COP27 di Sharm el-Sheikh, in Egitto. I due imputati non sono funzionari, come è emerso in seguito.
«In conformità con il Codice di condotta dell’UNFCCC, il Ministero degli Affari Esteri, in qualità di Punto focale nazionale per la Convenzione, ha proceduto a sospendere gli accreditamenti di questi due delegati, mentre la Segreteria procede con le indagini», ha spiegato il Ministero degli Affari Esteri colombiano in un comunicato.
«Il governo colombiano condanna fermamente qualsiasi atto di intimidazione, molestia o violazione dei diritti delle donne», ha aggiunto.
La delegazione colombiana è arrivata in Egitto il 6 novembre guidata dal presidente Gustavo Petro. Per ora non sono emersi ulteriori dettagli sull’accaduto o su chi sia stato citato nella denuncia.
In seguito alla pubblicazione della dichiarazione, il Ministro degli Interni, Alfonso Prada, ha comunicato che il Segretariato della COP27 ha richiesto la sospensione dell’accreditamento di due persone iscritte alla delegazione colombiana.
Tuttavia, secondo il quotidiano El Tiempo, le accuse non riguardano funzionari del governo nazionale, poiché la delegazione comprendeva anche rappresentanti della società civile, imprenditori e rappresentanti di altri rami del governo.
Successivamente, il Presidente Petro ha confermato che i due colombiani espulsi dalla COP27 non erano funzionari del governo. «La presidenza non ha delegati. E le persone accusate non appartengono alla presidenza, né sono funzionari pubblici», ha dichiarato Petro su Twitter.
Il capo dell’ufficio della presidenza, Laura Sarabia, ha poi aggiunto che i due accusati non hanno viaggiato con la delegazione presidenziale.






