
Il presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, ha firmato venerdì il testo definitivo della Legge sulla Comunicazione, ponendo fine alla precedente legge, soprannominata «Legge Bavaglio», con la quale spera di ripristinare la libertà di stampa affinché i media possano «smascherare i narcopolitici» che operano nel Paese e all’estero, senza ricevere minacce.
«Non vogliamo una società in cui i media operino sotto minaccia. Non vogliamo una società in cui i contenuti siano influenzati o controllati dai politici, tanto meno dai narcopolitici. Vogliamo una società libera di pensare e di esprimersi», ha dichiarato durante un evento nella città portuale di Guayaquil, secondo quanto riportato dal quotidiano «El Telégrafo».
Lasso ha sottolineato che il testo normativo pone fine agli organi di controllo e alla censura preventiva del codice approvato nel giugno 2013, durante il governo di Rafael Correa. Per questo motivo, ha accusato coloro che si oppongono a questa riforma di «cercare di destabilizzare l’Ecuador» e di non essere solidali con gli attacchi subiti dalla polizia e dai militari da parte delle bande del crimine organizzato.
«La crescita del traffico di droga è stata proporzionale alla bassezza umana di alcuni leader. Oggi stiamo vivendo le conseguenze di questo rapporto perverso», ha dichiarato venerdì, dopo aver assicurato che questa legge è fondamentale «per costruire la pace di cui l’Ecuador ha bisogno».
«Oggi, da una parte della mappa politica, sono chiaramente identificati coloro che cercano di favorire la criminalità, le bande organizzate e il traffico di droga. Dall’altra parte ci sono coloro che sono a favore della democrazia, del popolo, della libertà», ha detto.