Il governo somalo ha vietato l’uso del nome Al Shabaab per indicare il gruppo terroristico, che ha legami con Al Qaeda, e ha chiesto che venga chiamato «jauarij», una parola che significa «setta deviata».
Il Ministero somalo degli Affari religiosi ha dichiarato in un comunicato che la decisione fa parte della recente offensiva militare contro il gruppo e ha vietato ai chierici musulmani del Paese di avere contatti con il gruppo.
Ha inoltre sottolineato che «la diffusione delle loro idee dannose basate sull’omicidio, il suicidio e l’autodistruzione è vietata» e ha affermato che le attività di Al Shabaab «non sono basate sulla religione islamica».
Il ministero ha sottolineato che qualsiasi contatto con il gruppo «è un crimine» e ha avvertito che «chiunque venga trovato responsabile sarà portato davanti alla giustizia», prima di ringraziare i chierici «che spiegano il percorso corretto disegnato dalla regione islamica».
«Il ministero invita il popolo somalo a unirsi a sostegno del bene e a fare il proprio dovere sostenendo l’attacco del governo contro i gruppi ‘kharijiti’ che hanno versato il sangue del popolo somalo», ha ribadito il ministero somalo degli Affari religiosi nella sua dichiarazione, pubblicata sul suo account Twitter.
Le autorità somale, che hanno intensificato l’offensiva contro Al Shabaab con il sostegno dei clan e delle milizie locali, hanno vietato la propaganda del gruppo il mese scorso nell’ambito di una serie di decisioni prese dal nuovo presidente, Hassan Shaykh Mohamud.
Lunedì scorso, l’esercito somalo e le milizie locali hanno respinto un’offensiva del gruppo terroristico contro la città di Qaayib, come confermato dal portavoce del Ministero della Difesa, Abdulahi Ali Anod, che ha segnalato «pesanti perdite» nelle file di Al Shabaab, come riportato dall’agenzia di stampa somala SONNA.