Il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha difeso domenica la distruzione delle tombe dei membri delle bande uccisi dal suo governo, affermando che si tratta di un modo per porre fine alla memoria e ai simboli delle bande.
«Distruggere le bande così profondamente radicate nella società salvadoregna non è un lavoro facile, anzi si è sempre pensato che fosse impossibile», ha dichiarato il presidente salvadoregno in un messaggio sul social network Twitter.
Bukele ha sottolineato che la distruzione delle bande richiede «azioni simultanee», sostenendo che non è sufficiente arrestare i membri delle bande, ma è anche necessario distruggere i loro simboli.
Uno dei modi per raggiungere questo obiettivo, secondo il presidente salvadoregno, è distruggere il loro «senso di appartenenza e di memoria», distruggendo le tombe degli ex membri delle gang o cancellando i graffiti dalle strade.
In questo senso, il capo di Stato salvadoregno ha diffuso un video in cui si vedono gli operai colpire le tombe di decine di defunti, un compito che ha difeso: «Coloro che sono incaricati di distruggere le tombe dei membri delle bande sono tutti prigionieri, che stanno facendo un piccolo risarcimento per il danno che hanno fatto alla società».