Lunedì la Commissione europea ha ricordato al nuovo governo italiano che i Paesi dell’UE hanno il «dovere morale» e l'»obbligo legale» di aiutare i migranti in mare, indipendentemente dalle circostanze in cui sono arrivati, sottolineando al contempo l’importanza di trovare un luogo sicuro per sbarcare le persone salvate il prima possibile.
«Ribadiamo ancora una volta che salvare vite umane in alto mare è un dovere morale e legale, oltre che un obbligo di diritto internazionale che gli Stati membri devono rispettare», ha dichiarato la portavoce dell’UE per la migrazione, Anitta Hipper, dopo essere stata interpellata in una conferenza stampa a Bruxelles sulle riserve del governo di Giorgia Meloni a consentire lo sbarco dei migranti salvati nei porti italiani.
La portavoce ha dichiarato che la Commissione europea accoglie con favore il segnale del governo italiano di domenica scorsa per consentire lo sbarco delle «persone vulnerabili», anche se ha ricordato che ci sono diverse navi che hanno chiesto di poter portare nei loro porti altre persone salvate in mare e sono ancora in attesa di una risposta.
L’esecutivo dell’UE «non è responsabile del coordinamento dei dettagli» nelle operazioni di salvataggio marittimo «né dell’identificazione del luogo» in cui le persone soccorse devono essere sbarcate, ha insistito Hipper, spiegando perché Bruxelles non sta puntando il dito contro nessuno Stato membro.
Tuttavia, ha aggiunto, i governi europei devono rispettare il diritto internazionale, che li obbliga a fornire aiuto alle persone alla deriva in mare, e ha sottolineato l’importanza di «ogni sforzo per ridurre al minimo il tempo» in cui queste persone rimangono sulle barche senza poter raggiungere la terraferma.
Bruxelles è consapevole che il luogo di sbarco dipenderà da ogni caso, a seconda delle circostanze specifiche di ciascuna situazione, ma «incoraggia tutte le autorità competenti a cooperare tra loro» per offrire alle navi che hanno soccorso i migranti un porto «adeguato».
«Chiediamo a tutti gli Stati membri di salvare vite umane e di garantire che si assumano i loro obblighi legali e permettano alle persone in mare di essere salvate», ha ribadito.
Il governo italiano si è impegnato a rafforzare le politiche migratorie, con particolare attenzione alle attività delle ONG nel Mediterraneo. Negli ultimi giorni le autorità hanno permesso solo sbarchi selettivi, di coloro che sono considerati più vulnerabili, mantenendo centinaia di migranti e rifugiati in un limbo politico.
Roma ha fatto appello alla solidarietà europea e alla responsabilità dei Paesi a cui appartengono le imbarcazioni delle ONG. Ha anche chiesto meccanismi di ricollocazione che le permettano di condividere l’onere che vede come porta d’ingresso per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa dal Nord Africa.