Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha promesso domenica di fare tutto il possibile per aumentare le capacità di difesa militare del suo Paese di fronte alle tensioni derivanti dalle operazioni marittime cinesi.
«Il contesto di sicurezza che circonda il nostro Paese, compreso il Mar Cinese Orientale e il Mar Cinese Meridionale, sta rapidamente diventando sempre più grave», ha dichiarato Kishida durante una visita di ispezione alla portaerei Izumo.
«Non c’è tempo da perdere in questo senso», ha detto Kishida durante l’ispezione della portaerei, una delle 18 navi da guerra di 12 Paesi che hanno partecipato a una revisione della flotta internazionale, tra cui Stati Uniti, Australia, Canada, India, Nuova Zelanda, Singapore e Corea del Sud nella baia di Sagami, a sud-ovest di Tokyo.
Il Giappone, va ricordato, ha aumentato costantemente il suo ruolo di difesa internazionale e la sua spesa militare nell’ultimo decennio e prevede di raddoppiare il suo bilancio militare nel prossimo decennio, portandolo a circa il 2% del suo PIL, sulla base dello standard NATO.
Da lì, Kishida ha anche denunciato il pericolo rappresentato per il Paese dagli ultimi lanci della Corea del Nord.
«La Corea del Nord ha sparato un missile che ha sorvolato il nostro Paese», ha ricordato Kishida, riferendosi al missile nordcoreano lanciato il 4 ottobre, prima di giurare che il Giappone «non tollererà mai lo sviluppo nucleare e missilistico della Corea del Nord», nelle dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa ufficiale giapponese Kyodo.
Il primo ministro ha inoltre ribadito che il suo Paese considera inaccettabile l’invasione russa. «I tentativi unilaterali di cambiare lo status quo con la forza, come l’invasione dell’Ucraina, non dovrebbero mai essere tollerati in nessuna parte del mondo», ha dichiarato.
Domenica prossima, Kishida e l’ambasciatore statunitense in Giappone Rahm Emmanuel visiteranno la USS «Ronald Reagan», l’unica portaerei basata al di fuori della terraferma statunitense, ancorata al largo della base navale americana di Yokosuka.