
Le autorità militari della Guinea hanno ordinato l’apertura di indagini giudiziarie contro l’ex presidente Alpha Condé, spodestato con il colpo di Stato del settembre 2021, e altri alti membri del suo governo per presunta corruzione.
Il Ministro della Giustizia guineano, Charles Wright, ha precisato che le indagini riguardano un totale di 187 ex alti funzionari guineani, tra cui Condé e diversi suoi ministri, consiglieri, direttori di aziende pubbliche e membri del Parlamento, secondo quanto riportato dal portale di notizie guineano Guinée Matin.
Egli ha specificato che queste persone sono sospettate di atti di corruzione, arricchimento illecito, riciclaggio di denaro, falsificazione di documenti e appropriazione indebita, prima di affermare che le indagini fanno parte della «sua politica di moralizzazione della vita pubblica».
Wright ha sottolineato in un comunicato che le autorità «si sono poste come obiettivo la lotta contro i crimini economici e finanziari» e ha sottolineato che il processo «è inquadrato all’interno delle regole legali, in particolare il rispetto della presunzione di innocenza».
«È indispensabile avviare indagini giudiziarie per chiarire l’origine dei fondi depositati su diversi conti», ha dichiarato il ministro della Giustizia guineano, che ha anche pubblicato l’elenco delle persone da indagare, tra cui l’ex primo ministro Ibrahima Kassory Fofana e l’ex ministro della Difesa Mohamed Diané.
La rivolta, guidata da Mamady Doumbouya, è arrivata dopo mesi di crisi politica nel Paese a causa della decisione di Condé di modificare la costituzione per candidarsi a un terzo mandato e della sua vittoria alle elezioni presidenziali del 2020, in cui gli altri candidati hanno denunciato brogli.
Condé, 84 anni, è stato costretto a rientrare a Conakry all’inizio di aprile dopo essersi sottoposto a tre mesi di cure mediche negli Emirati Arabi Uniti (EAU), dopo aver ricevuto il permesso dalla giunta, che inizialmente aveva ottenuto il permesso dai golpisti di soggiornarvi solo per un mese.